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Cortei contro il green pass: il Viminale avvia una nuova stretta repressiva

Le manifestazioni non potranno più attraversare i centri storici e le strade dello shopping, non dovranno passare vicino a non meglio precisati “obiettivi sensibili” e dovranno essere principalmente stanziali, senza spostamenti dal luogo di ritrovo. Queste le linee che, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera [1], il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha dettato a prefetti e questori, che avranno potere di renderle operative già dal prossimo fine settimana. Una stretta repressiva che arriva dopo la petizione [2] lanciata da Confcommercio che chiede di salvaguardare gli acquisti natalizi dai disagi provocati dai cortei. Il Viminale pare quindi aver deciso che il diritto a manifestare sancito dalla Costituzione è sacrificabile difronte alla sacralità dello shopping.

Le nuove regole sono contenute in una serie di disposizioni già consegnate ai prefetti e ai questori. A partire dal prossimo fine settimana i comitati provinciali convocati in tutti i luoghi dove sono state chieste autorizzazioni a scendere in piazza dovranno tenerne conto, basandosi su di esse per autorizzare o negare le richieste di manifestazione. Ancora non è chiaro se la regola sarà riservata solo ai cortei contro il green pass o a tutte le manifestazioni di protesta in generale, andando a colpire anche quelle degli operai in lotta per la difesa del posto di lavoro che in queste settimane si stanno moltiplicando. In ogni caso con questa disposizione l’Italia si conferma un “laboratorio mondiale sulla gestione della pandemia [3]“, dove il diritto a manifestare sarà limitato non più solo per ragioni sanitarie, ma anche per non disturbare gli acquisti nei negozi del centro.