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“L’origine del virus”: Paolo Barnard dimostra la fuga di laboratorio del Sars-COV-2

“L’origine del virus” è il nuovo libro [1] del giornalista d’inchiesta Paolo Barnard, che ha coordinato il lavoro dei due ricercatori internazionali Steven Quay e Angus Dalgleish. All’interno del testo, edito da Chiarelettere, si dimostra come il coronavirus abbia caratteristiche di aggressività anomale ed estremamente patogene, che sarebbero state ottenute tramite tecniche di manipolazione genetica in laboratorio. Il libro rivela che innumerevoli vite umane si sarebbero potute salvare, se solo le caratteristiche del virus (secondo l’autore modificato tramite la pratica della Gain of Function, della quale abbiamo parlato in questo articolo [2]) fossero state rivelate immediatamente dalla Cina.

In tal senso, la tesi che emerge dal volume è quella secondo cui esse potessero essere divulgate. Infatti, si legge nell’introduzione al saggio, «i letali segreti biologici del coronavirus, causa del COVID-19, era­no già noti ai virologi di Wuhan ed ai loro amministratori politici nei primi giorni del contagio in Cina». Tuttavia, essi «sono stati coperti da un muro di reticenza e conflitti d’interesse, com­plici alcuni settori pubblici americani e gran parte dei media, anche scientifici». Insomma, sarebbe stata fornita una versione ufficiale dei fatti fasulla, utile ai cinesi quanto agli americani, che «li avevano finanziati per condurre sperimentazioni genetiche scellera­te e prive di adeguate misure di sicurezza». La ricerca effettuata a Wuhan era infatti finanziata direttamente anche dagli Usa ed in particolare dal virologo Anthony Fauci, un fatto confermato anche da documenti riservati recentemente rivelati [3].

Paolo Barnard ha alle spalle una lunga e coraggiosa carriera giornalistica. Dopo essere divenuto giornalista pubblicista nel 1989, è diventato noto al pubblico come giornalista di punta del programma Report della Rai, per il quale ha condotto inchieste dall’Italia e dal mondo per 14 anni prima di andarsene per non essere stato difeso in occasione di una causa intentatagli a seguito di una inchiesta sulle multinazionali farmaceutiche.

Barnard ha iniziato ad indagare sul Sars-COV-2 già nei primi mesi del 2020 e la stampa de “l’origine del virus” segue una fase di indagine protrattasi per oltre un anno e mezzo. Secondo l’autore è fondamentale stabilire se il virus sia nato in laboratorio o derivi dalla natura, in quanto c’è una netta «differenza tra un omicidio colposo di massa ed un incidente naturale come uno tsunami». A tal proposito, però, l’opinione dell’autore è chiara: «Senza alcun dubbio possiamo dire che il SARS-CoV-2 è nato in laboratorio». Ciò in quanto «vi sono oltre il 99,99% delle prove» a supporto di tale tesi: queste ultime, che sono racchiuse all’interno del libro, sono «soprattutto di tipo scientifico», ma sono «anche fatti». Proprio per questo, dunque, egli afferma: «La Cina ha compiuto un crimine sanitario contro l’umanità».

Queste parole sono state pronunciate da Barnard in un’intervista rilasciata a Matteo Gracis, fondatore de L’Indipendente. Di seguito, riportiamo la versione integrale della stessa per chi volesse approfondire ulteriormente il tema.

[di Raffaele De Luca]