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Open di Mentana fiancheggerà la censura di Facebook in Italia

La notizia è stata diffusa il 12 ottobre dalle agenzie di stampa: Facebook Inc. ha annunciato l’ingresso di Open all’interno della sua squadra di “collaboratori indipendenti per il fact-checking”. La testata giornalistica fondata da Enrico Mentana si occuperà di monitorare i post pubblicati su Instagram e Facebook e sancire se si tratta di contenuti veritieri o menzogne: “Ogni volta che un fact-checker valuta un contenuto come falso – si legge nel comunicato [1] – Facebook riduce la sua distribuzione, in modo che meno persone possano vederlo, e avvisa chi lo ha già visto sulla non correttezza. Applica inoltre al contenuto un’etichetta di avvertimento che rimanda all’analisi fatta del fact-checker”.

Open entrerà in un team che comprende 80 fact-checker in tutto il mondo e sarà il secondo incaricato di monitorare i post in lingua italiana andando ad affiancare la testata Pagella Politica che collabora a questo fine con le piattaforme di Mark Zuckerberg già dal 2018.

Facebook e Instagram negli ultimi mesi stanno incrementando la rimozione dei contenuti. Da maggio scorso [2] i social in questione censurano non solo i contenuti verificati come falsi ma anche tutti quelli che “esprimo esitazione sui vaccini”, a prescindere dal fatto che poggino su notizie vere o false. Inoltre, pochi giorni fa, un rapporto [3] pubblicato da Human Right Watch, ha messo in luce come le piattaforme di Zuckerberg abbiano sistematicamente penalizzato o rimosso i post che sostengono la parte palestinese nell’eterno conflitto contro l’occupazione israeliana. Particolare che fa intendere come la logica censoria di Facebbok Inc. sottostia anche a direttive politiche precise. Principi evidentemente arbitrari che dimostrano come la scure censoria delle piattaforme sia ben lungi dall’essere un meccanismo lucido ed oggettivo, come testimoniato anche dalla censura subita da L’Indipendente [4] per un articolo in realtà rivelatosi perfettamente corretto e vittima di un’errore di valutazione dei “fact-checker indipendenti”.

Open da ora parteciperà a questa attività inquisitoria. E lo farà con un curriculum che – dal punto di vista della verifica delle notizie – non si è nemmeno dimostrato specchiato come si pretenderebbe da una testata che si prenderà l’onere di giudicare la deontologia degli altri. Ad esempio, nelle ultime settimane, ha costantemente sottostimato [5] contro ogni evidenza delle immagini la partecipazioni a due manifestazioni contro il green pass a Roma, certificando “diverse centinaia” di manifestanti di fronte a una piazza San Giovanni pressoché gremita.