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Brasile, migliaia di indigeni in protesta: una sentenza detterà la sorte

Migliaia di persone in Brasile hanno scelto di fare sentire la propria voce per andare contro la proposta di legge chiamata Marco Temporal (limite temporale). La protesta ha visto 6.000 indigeni di 176 diverse tribù occupare le strade di Brasilia, contro dell’ala di destra del Parlamento, sostenitrice di Bolsonaro. Con il Marco Temporal, tutti i popoli indigeni impossibilitati a provare il loro abitare fisicamente i territori dal giorno in cui fu promulgata la Costituzione, non hanno più diritto di continuare a occupare tali aree. Da Survival International [1] (l’organizzazione mondiale per i diritti dei popoli indigeni) viene precisato che, nel momento in cui la Corte Suprema dovesse esprimersi a favore della proposta di legge sul Marco Temporal, allora gli indigeni perderanno completamente il diritto di abitare nelle terre che ora occupano. Solo ed esclusivamente gli indigeni in grado di dimostrare che il loro vivere in determinati territori risalga al 5 ottobre 1988 (giorno, appunto, in cui fu promulgata la Costituzione) allora potranno rimanervi.

Sono quindi partite svariate proteste, in Brasile ma anche nel resto del mondo, come a Londra (il 25 agosto davanti l’ambasciata brasiliana) e a San Francisco (il 24 agosto davanti al consolato brasiliano). L’obiettivo è quello di fermare una volta per tutte gli attacchi diretti nei confronti degli indigeni. Infatti, le proteste non si muovono solo contro il Marco Temporal, ma contro un ensemble di piani del governo, come il PL 490 [2], conosciuto anche come “Progetto di legge della Morte”. Non a caso il 9 agosto, l’Apib [3] (Articolazione dei popoli indigeni del Brasile) ha presentato un’istanza [4] alla Corte penale internazionale per denunciare il genocidio da parte del governo di Bolsonaro. L’Apib ha mosso l’accusa di genocidio [1] ma anche di ecocidio contro il presidente Bolsonaro: dall’insediamento del presidente (nel 2019) tanto la tutela dell’ambiente quanto il rispetto umano hanno rappresentato tutt’altro che una priorità. Le scelte di Bolsonaro hanno infatti remato contro quelli che dovrebbero essere concetti e diritti fondamentali.

L’Apib ha anche dato il via alla mobilitazione internazionale Luta Pela Vida, che ha previsto una veglia davanti al Supremo Tribunal Federal. La veglia ha avuto luogo proprio la sera prima dell’avvio delle votazioni sul Marco Temporal, come fa sapere Survival International. Comunque, se approvato, il Marco Temporal sarebbe davvero sinonimo di una grave involuzione. Con l’approvazione del Marco Temporal – oltre al tornare indietro di secoli – ci sarebbe il rischio di, letteralmente, sterminare intere tribù: «Per i popoli indigeni, è la sentenza più importante degli ultimi decenni: è a rischio il futuro di centinaia di migliaia di persone» ha infatti allarmato la Direttrice generale di Survival International, Caroline Pearce. La sentenza influenzerà, poi, 230 rivendicazioni di terra in sospeso, molte delle quali offrono un baluardo contro la grave deforestazione [5] nella foresta amazzonica.

[di Francesca Naima]