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Il World Economic Forum punta a controllare l’informazione con l’Intelligenza Artificiale

Il World Economic Forum, Ong con sede in Svizzera, spiega sul proprio sito [1] il sostegno al controllo dell’informazione tramite l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. D’altronde, l’organizzazione fondata e diretta dall’ingegnere ed economista tedesco Klaus Schwab ha come propria missione [2] quella di coinvolgere «i principali leader politici, commerciali, culturali e di altro tipo della società per plasmare le agende globali, regionali e industriali». Così, con l’excusatio di contrastare la disinformazione che circola online, il dubbio è che la scure della censura potrà calare su tutte le narrazioni differenti a quelle sostenute dall’informazione dominante. Da quanto emerge dai documenti del WEF l’Intelligenza Artificiale sarà l’arma prediletta per la decapitazione del pensiero divergente.

Steven Smith, un membro dello staff dell’Artificial Intelligence Software Architectures and Algorithms Group del Lincoln Laboratory del MIT, fa parte di un team che ha lanciato il Programma RIO (Reconnaissance of Influence Operations) con l’obiettivo di creare un sistema che rilevi automaticamente le narrazioni di “disinformazione” e le stesse persone che ne sono veicolo. All’inizio di quest’anno, il team ha pubblicato [3] un articolo su questo. «Le operazioni di influenza ostile (IO) che armano le comunicazioni digitali e i social media rappresentano una minaccia crescente per le democrazie aperte. Questo documento presenta un framework di sistema per automatizzare il rilevamento di narrazioni di disinformazione, reti e attori influenti», scrivono gli autori. Come spiegato da Anne McGovern, scrittrice scientifica del Lincoln Laboratory del MIT, il team immagina che RIO verrà utilizzato da governi e multinazionali, sia nel regno dei social media che in quello dei media tradizionali come giornali e televisione.

Certamente, sapere che il World Economic Forum sostiene tali attività non è così sconvolgente per chi è a conoscenza del pensiero e delle tesi sostenute dal suo fondatore e Presidente, Klaus Schwab. Quest’ultimo è convinto della necessaria “evoluzione” transumana dell’essere umano ed è sostenitore del Great Reset. Per quanto concerne quest’ultimo argomento, Schwab ha scritto addirittura un libro [4], assieme a Thierry Malleret [5], sul necessario e opportuno azzeramento dell’economia globale da attuare utilizzando lo shock prodotto dalla pandemia da Sars-Cov2. Sebbene tutto sia verniciato con grosse mani di verde [6] e che si utilizzi spesso la parola “natura”, l’intento è quello di avviare la cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” attravarso la demolizione controllata del sistema economico-sociale attuale per erigerne uno nuovo, ove macchine e intelligenza artificiale opereranno in maniera integrata con il post-umano. Nel 2017, Schwab ha pubblicato un libro chiamato The Fourth Industrial Revolution. Con il termine Quarta Rivoluzione Industriale viene indicata la nuova e attuale rivoluzione industriale che sta cambiando il modo in cui le persone «vivono, lavorano e si relazionano tra loro», e con implicazioni «diverse da qualsiasi cosa l’umanità abbia sperimentato prima». Intelligenza Artificiale, robotica, stampa 3D, l’Internet delle cose e l’incorporazione di sensori ad ogni oggetto, compreso il corpo umano – sotto forma di dispositivi indossabili, come microchip – al pari di un frigorifero, un tostapane o di un’automobile, saranno il quotidiano dei nuovi caratteri antropologici dell’oggetto umano, almeno nelle intenzioni del World Economic Forum, organizzazione che ha tra i propri partners [7] le principali banche e aziende multinazionali del pianeta.

All’interno di questa visione del mondo il controllo dell’informazione riveste un ruolo evidentemente chiave, data l’attenzione data al tema posta da Schwab e soci, e il controllo tramite Intelligenza Artificiale unito alla censura applicando il bollino di “fake-news” [8] ad ogni narrazione difforme, appare sempre di più la via maestra scelta.

[di Michele Manfrin]