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Francia, approvata la legge di “sicurezza globale” che aumenta i poteri della polizia

La Francia ha approvato in via definitiva la controversa legge sulla sicurezza che introduce il reato contro chiunque diffonda immagini in grado di «danneggiare l’integrità fisica e morale» degli agenti di polizia. Già il Senato l’aveva approvata. Ieri, anche l’Assemblea nazionale (una delle due camere del Parlamento francese) ha dato il suo consenso, la legge è passata con 75 voti a favore e 33 contro.

A novembre e dicembre del 2020, la proposta di questa legge aveva causato manifestazioni in tutto il paese [1]. Migliaia di persone erano scese in piazza per protestare e il risultato erano stati scontri e numerosi arresti. A volerla è stato il primo ministro Emmanuel Macron, ma il principale sostenitore e promotore è il ministro della Difesa Gérald Darmanin. Darmanin ha modificato l’aspetto più controverso della legge, ovvero l’articolo 24, che menzionava esplicitamente immagini e video e che era stato accolto con molta ostilità dall’opinione pubblica. A commettere reato ora è, più vagamente, chiunque contribuisca intenzionalmente all’identificazione di un agente, «con l’evidente intento di nuocere». La pena per il reo può arrivare fino a 5 anni di prigione e ad una multa di 45.000 euro.

Secondo le voci critiche, la legge di sicurezza globale pone un serio limite alla libertà di espressione, anche nella sua versione emendata. C’è infatti troppa apertura all’interpretazione di cosa significhi la “volontà di nuocere”. Oltretutto, rischia di intimidire e scoraggiare coloro che cercano di combattere la violenza poliziesca registrando e denunciando abusi. Come ha osservato [2] la sezione francese di Amnesty International, si tratta di un preoccupante passo avanti verso uno stato di sorveglianza capillare. Infatti la legge introduce anche nuove autonomie concesse alla polizia nella gestione di misure di sorveglianza. Amnesty la definisce una «legge draconiana» capace di accelerare l’arrivo di un futuro distopico.

La legge di fatto estende i poteri della polizia. Da una parte, si proteggono i poliziotti da qualsiasi azione potenzialmente malevola che miri ad identificarli. Dall’altra, viene loro garantito un accesso esteso alle telecamere di sorveglianza (articolo 20) e un ampio uso di strumenti di sorveglianza quali droni e body cam (articolo 22). Considerato che il mese scorso il paese ha iniziato a sperimentare un sistema di sorveglianza intelligente [3] allo scopo di controllare l’uso della mascherina, sembra davvero che la Francia stia prendendo una piega autoritaria.

[di Anita Ishaq]