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Per la prima volta Google consentirà di modificare gli indirizzi mail

Google si prepara a superare uno dei tabù più radicati della sua storia: permettere agli utenti di cambiare il proprio indirizzo Gmail senza perdere dati, servizi o accessi. La novità, comparsa quasi in sordina nella documentazione ufficiale, segna una svolta di rilievo nell’ecosistema dell’azienda e dà finalmente risposta a una richiesta rimasta inevasa per oltre vent’anni. Il nuovo corso, però, dovrà essere integrato con attenzione e la stessa Big Tech sembra preoccupata dal fatto che i malintenzionati possano sfruttare la transizione per tentare di compromettere gli account. Modificare il proprio indirizzo Gmail è stata a lungo un’opzione perlopiù inaccessibile, una limitazione che milioni di utenti hanno finito per considerare inevitabile. Chi aveva scelto un nome poco professionale, chi non si riconosceva più in un indirizzo creato da adolescente, o chi desiderava separare con maggiore chiarezza vita privata e lavoro, si è sempre trovato davanti alla stessa soluzione drastica: dover creare un nuovo account e ripartire da zero. Ora le cose sono in procinto di cambiare.

Il cambio di rotta di Google è stato evidenziato per la prima volta dal canale Telegram Google Pixel Hub [1], il quale ha individuato alcune recenti modifiche nelle pagine di assistenza in lingua hindi. Gli aggiornamenti segnalati non sono ancora attivi, ma promettono di rendere più flessibili le regole che finora impedivano di modificare il proprio indirizzo Gmail. La funzione dovrebbe infatti consentire di aggiornare le caselle “@gmail.com” preservando al contempo l’indirizzo originale nella forma contatto di recupero. In pratica, gli utenti potranno affiancare un nuovo indirizzo al precedente e ricevere i messaggi su entrambi.

A differenza della creazione di un nuovo indirizzo da zero, questa soluzione permetterà di conservare integralmente tutto ciò che è collegato all’account originale. Contatti, file su Drive, foto, video YouTube, app acquistate e abbonamenti resteranno associati allo stesso profilo, senza necessità di migrazioni né rischio di perdita di dati. Restano però alcune limitazioni: dopo la modifica, non sarà possibile creare un ulteriore indirizzo per i successivi 12 mesi e, in ogni caso, ogni account potrà essere associato a un massimo di tre email. Inoltre, l’operazione sarà definitiva e non potrà essere annullata.

La pagina di supporto di Google precisa che l’introduzione della nuova funzione sarà graduale e che potrebbero verificarsi alcuni inconvenienti tecnici durante la fase iniziale. In particolare, l’azienda consiglia agli utenti di ChromeOS di creare una copia dei file di sistema prima di modificare l’indirizzo di accesso, quindi segnala che alcune impostazioni legate ai profili Gmail potrebbero essere reimpostate e che, almeno per il momento, il calendario degli eventi continuerà a mostrare gli indirizzi email originali.

Possibili inciampi che, tutto sommato, non sorprendono, considerando la complessità dell’operazione. Sorvolando le difficoltà tecniche legate alla profonda integrazione di Gmail nei numerosi servizi Google, diversi osservatori segnalano i rischi che il nuovo processo di cambio indirizzo possa essere sfruttato in modo improprio nelle campagne di spam e phishing. La stessa azienda avverte infatti che i cybercriminali potrebbero approfittare della novità per inviare comunicazioni fasulle, progettate per convincere gli utenti a modificare la propria email: un escamotage che consentirebbe loro di sottrarre credenziali e compromettere gli account. Considerando che Gmail è collegata a una vasta rete di servizi sensibili — inclusi i pagamenti tramite Google Pay — è più importante che mai mantenere un atteggiamento prudente e scettico di fronte a eventuali comunicazioni sospette.

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Walter Ferri

Giornalista milanese, per L’Indipendente si occupa della stesura di articoli di analisi nel campo della tecnologia, dei diritti informatici, della privacy e dei nuovi media, indagando le implicazioni sociali ed etiche delle nuove tecnologie. È coautore e curatore del libro Sopravvivere nell'era dell'Intelligenza Artificiale.