Dopo gli episodi dello scorso settembre e novembre, continuano le aggressioni ai lavoratori di Prato e ai sindacalisti di Sudd Cobas. Questa volta, la protesta riguardava il settore della ristorazione, una novità per la lotta sindacale, rimarca lo stesso sindacato: i lavoratori erano in presidio davanti al ristorante cinese “Scintilla” di Via Galcianese per contestare i turni di lavoro massacranti, da 12 ore al giorno: «Il solito copione di diritti negati che dal distretto moda sconfina anche nelle cucine e nelle sale dei ristoranti», spiega un comunicato del gruppo. Lavoratori e sindacalisti sono stati presi a bottigliate di vetro in testa, riportando ferite che li hanno portati in ospedale: questa notte, sei delle persone colpite erano ancora in ospedale. Sudd Cobas porta avanti da tempo una lotta trasversale, che coinvolge diversi settori lavorativi di Prato; quella di ieri, è la quarta aggressione negli ultimi tre mesi, e la terza se si contano solo gli ultimi trenta giorni.
L’ennesima aggressione ai lavoratori di Prato sostenuti da Sudd Cobas è avvenuta ieri, 14 dicembre, nella sera. I lavoratori stavano tenendo un presidio davanti al ristorante, da dieci giorni al centro di una agitazione sindacale contro i turni di lavoro massacranti, i contratti a nero e le condizioni di lavoro precarie. Attorno alle 21:30, due uomini sono usciti dal ristorante e si sono diretti da un lavoratore, strattonandolo e cercando di portarlo di peso all’interno del locale; i manifestanti hanno cercato di fermarlo, ma i titolari del ristorante sono usciti dal locale armati di bottiglie, aggredendoli. Il comunicato del sindacato, rilasciato a notte tarda, riportava che sei dimostranti si trovavano ancora in ospedale, due dei quali – un lavoratore e un sindacalista – feriti dalla rottura delle bottiglie di vetro con le quali erano stati colpiti.
Sudd Cobas porta avanti da tempo una lotta nei diversi ambiti produttivi e lavorativi della città di Prato, ma solo recentemente ha lanciato l’istanza [1] nel settore della ristorazione. La nuova campagna è stata avviata dopo che i dipendenti di un ristorante di Calenzano, comune fiorentino confinante con Prato, si sono rivolti al sindacato per denunciare le condizioni di lavoro degradanti; fino a ora, la campagna ha interessato quattro ristoranti, due dei quali hanno stabilizzato i lavoratori. Dopo l’aggressione, più di un centinaio di operai della zona hanno raggiunto il presidio, dando vita a una manifestazione spontanea di solidarietà; per la giornata di oggi è previsto un ulteriore presidio in Via Galcianese, che si terrà alle ore 18, con lo scopo di riaffermare il diritto di sciopero.
Non è la prima volta che i lavoratori di Prato rappresentati da Sudd Cobas vengono aggrediti dai propri datori di lavoro. Negli ultimi mesi era già successo tre volte. Un caso noto è quello di settembre [2], quando un gruppo di operai di una stireria industriale era stato raggiunto in presidio dalla proprietaria dello stabilimento, che ha distrutto i gazebi e preso a calci e pugni i lavoratori; un altro risale a metà novembre [3], quando il presidio dei lavoratori di un centro di distribuzione all’ingrosso dell’abbigliamento è stato aggredito da un folto gruppo di persone tra cui si trovavano anche i proprietari del centro; in quell’occasione, sono stati colpiti anche gli agenti di polizia che vigilavano sul presidio. Proprio quello del tessile risulta il settore in cui il sindacato è maggiormente attivo: i lavoratori denunciano turni di lavoro da 12 ore al giorno 7 giorni su 7, con contratti spesso a nero e stipendi da fame.