Il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), agenzia federale degli Stati Uniti che opera sotto il Dipartimento della salute guidato da Robert F. Kennedy Jr., accusano le autorità sanitarie di aver ignorato la ricerca a supporto di un possibile legame tra autismo e vaccini e afferma che il dipartimento della Salute degli Stati Uniti «ha avviato una valutazione completa delle cause dell’autismo». Nei giorni scorsi, infatti, la pagina ufficiale [1] dell’agenzia dedicata ad autismo e vaccini è stata modificata sottolineando che: «L’affermazione “i vaccini non causano l’autismo” non è un’affermazione basata sull’evidenza, poiché gli studi non hanno escluso la possibilità che i vaccini infantili causino l’autismo», che: «Gli studi a sostegno di un collegamento sono stati ignorati dalle autorità sanitarie» e che: «L’HHS (il Dipartimento della Salute, nda) ha avviato una valutazione completa delle cause dell’autismo, che include indagini su plausibili meccanismi biologici e potenziali nessi causali».
Non solo, perché nonostante non vengano forniti dati a supporto del cambio di linea, viene scritto chiaramente che: «L’aumento della prevalenza dell’autismo a partire dagli anni ’80 è correlato all’aumento del numero di vaccini somministrati ai neonati. Sebbene sia probabile che la causa dell’autismo sia multifattoriale, non sono state ancora stabilite le basi scientifiche per escludere del tutto un potenziale fattore contribuente. Ad esempio, uno studio [2] ha rilevato che gli adiuvanti a base di alluminio nei vaccini presentavano la più alta correlazione statistica con l’aumento della prevalenza dell’autismo tra le numerose sospette cause ambientali. La correlazione non dimostra un nesso di causalità, ma merita ulteriori studi». Secondo i dati [3] dello stesso CDC nel 2022 la prevalenza stimata di autismo fra bambini di 8 anni era di 1 su 31 bambini. Nel 2000 le rilevazioni parlavano una prevalenza stimata di 1 su 150 bambini. La prevalenza è il numero di persone in una popolazione affette da una patologia, in rapporto al totale della popolazione e può essere espressa in percentuale o in proporzione.
Precedentemente sulla pagina dei CDC si poteva leggere che gli studi non mostrano «alcun legame tra la somministrazione di vaccini e l’autismo» e si citavano una serie di ricerche scientifiche, tra cui uno studio [4] del 2013 condotto dall’agenzia stessa. È lo stesso studio che viene citato come prima fonte dal nostro Istituto Superiore di Sanità dove si legge che: «La presenza di una possibile associazione causale tra vaccinazioni e autismo è stata estensivamente studiata e non è stata evidenziata alcuna correlazione».
«Siamo sconvolti nello scoprire che il contenuto della pagina web del CDC “Autismo e Vaccini” è stato modificato e distorto, ed è ora pieno di retorica anti-vaccini e vere e proprie bugie su vaccini e autismo» è la reazione [5] della Autism Science Foundation, forte delle posizioni della stragrande maggioranza di scienziati e associazioni mediche americane, che hanno contestato il provvedimento, attribuendo la responsabilità a Robert Kennedy, che in passato aveva già sostenuto il possibile collegamento più volte smentito dagli scienziati. «Chiediamo al CDC di smettere di sprecare risorse governative per amplificare false affermazioni che seminano dubbi su uno dei migliori strumenti a nostra disposizione per mantenere i bambini sani e in salute: le vaccinazioni di routine», ha dichiarato Susan J. Kressly, Presidente dell’American Academy of Pediatrics, spigando che l’associazione è «al fianco dei membri della comunità autistica che hanno chiesto supporto per impedire che questa voce si diffonda ulteriormente».
La replica è stata affidata a Andrew Nixon, portavoce dell’HHS: «Come ha affermato il Presidente Trump nel suo discorso congiunto al Congresso, il tasso di autismo tra i bambini americani è salito alle stelle. Il CDC non lascerà nulla di intentato nella sua missione per capire esattamente cosa sta succedendo», si legge nella dichiarazione. «Il popolo americano si aspetta una ricerca di alta qualità e trasparenza, ed è proprio questo che il CDC sta offrendo».