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Quasi il 10% dei residenti in Italia vive in povertà assoluta

5,7 milioni di persone che non possono permettersi beni e servizi essenziali per vivere in uno standard di vita accettabile, altri 8,7 milioni che si trova in difficoltà economiche per accedervi in maniera adeguata. Questa la fotografia che l’ISTAT fa dell’Italia, dove nel 2024 la povertà assoluta e la povertà relativa coinvolgono rispettivamente il 9,8 e il 14,9% degli individui residenti. Il numero di famiglie povere si attesta a 2,2 milioni e i minori che vivono in condizioni di povertà assoluta sono 1,28 milioni, il 13,8% del totale – il dato più alto dal 2014.

La situazione peggiore si registra al sud, dove a trovarsi in povertà assoluta sono 886 mila famiglie (il 10,5% del totale). Il dato scende all’8,1% al nordovest e al 7,6% al nordest (rispettivamente 595 mila e 395 mila famiglie), mentre è al centro che si registra la percentuale più bassa (6,5%, ovvero 394 mila famiglie). Il dato cambia significamente a seconda della composizione del nucleo famigliare, superando il 21% tra i nuclei composti da cinque o più membri, per dimezzarsi all’11,2% tra quelli con 4 membri e scendere all’8,6% nelle famiglie composte da tre membri. Ad ogni modo, resta il fatto che quasi una su cinque tra le coppie con tre o più figli si trova in povertà assoluta, dato che riguarda oltre una famiglia su dieci tra quelle monogenitore. Le famiglie con genitori giovani sono più giovani registrano inoltre una maggiore incidenza di povertà assoluta. Il dato riguarda soprattutto le famiglie composte interamente o in parte da stranieri (rispettivamente il 35,2 e il 30,4% del totale), mentre scende al 6,2% tra quelle composte unicamente da italiani.

Il titolo di studio incide significativamente sul dato: in generale, è sufficiente che la persona di riferimento abbia conseguito almeno un diploma di scuola superiore affinché l’incidenza della povertà assoluta scenda a un terzo rispetto alle famiglie dove la persona di riferimento ha un diploma di terza media.

La situazione si conferma [1] in linea con i dati del 2023, fatto salvo per il peggioramento significativo della povertà assoluta tra gli individui residenti sulle Isole (dall’11,9 al 13,8%) e quella tra i minori di 18 anni, che, attestandosi al 13,8%, riguarda 1,3 milioni di ragazzi, il dato peggiore dal 2014. Il Codacons sottolinea [2] come, rispetto al periodo pre-Covid, la situazione sia in netto peggioramento, con oltre un milione di persone in situazione di povertà assoluta rispetto al 2019. Il confronto, riporta l’ente, è «impietoso» e i numeri potrebbero peggiorare ulteriormente, soprattutto a causa dell’inflazione, che incide sul prezzo di beni primari come quelli alimentari. Proprio per questa ragione, un terzo delle famiglie italiane è costretto a tagliare le spese alimentari, diminuendo [3] la quantità o la qualità del cibo acquistato.

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Valeria Casolaro

Ha studiato giornalismo a Torino e Madrid. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, frequenta la magistrale in Antropologia. Prima di iniziare l’attività di giornalista ha lavorato nel campo delle migrazioni e della violenza di genere. Si occupa di diritti, migrazioni e movimenti sociali.