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Droni e cecchini sui tetti: Udine militarizzata per la partita Italia-Israele

È una Udine completamente blindata quella che oggi si appresta a ospitare l’incontro valido per la qualificazione ai campionati mondiali di calcio Italia-Israele. Per l’occasione, sono comparsi segnali stradali temporanei, con segnati divieti di sosta e di transito, avvisi affissi sui parabrezza delle auto con su scritto «qui non si può stare» e chiuse diverse strade che portano allo Stadio Friuli, dove si disputerà l’incontro. Tuttavia, a mutare non sarà solo la viabilità cittadina: pare infatti che le forze dell’ordine si siano munite di droni, e che abbiano dispiegato anche dei cecchini sul tetto di un albergo. il centrodestra ha lanciato un appello al sindaco per vietare il corteo, che dovrebbe mobilitare almeno 10 mila persone, ma per il momento le istituzioni non hanno adottato misure in tal senso.

«Se Israele e Hamas sono stati capaci di deporre le armi, i manifestanti siano capaci di deporre megafoni e striscioni», si legge nell’appello firmato dal centrodestra, che definisce le manifestazioni contro l’occupazione israeliana e il genocidio palestinese avvenute nel resto d’Italia incitazioni «all’odio verso un altro popolo». Tuttavia, a giudicare dalle indicazioni [1] sul sito del Comune, dove sono indicate le modifiche alla circolazione stradale volte a garantire «lo svolgimento del corteo», lasciano intendere che le istituzioni non abbiano intenzione di ostacolare la protesta. D’altronde, la manifestazione si svolgerà ben lontano dallo stadio, analogamente allo scorso anno, quando, in corrispondenza del medesimo evento, il Comune aveva imposto il divieto assoluto di avvicinarsi allo stadio e istituito una zona rossa militarizzata attorno all’impianto. Come lo scorso anno, il traffico in via Candolini è stato limitato già a partire dalle 12 di sabato 11 ottobre e sarà interdetto fino alle 12 di domani, mercoledì 15. Alcuni accessi alla stessa via, come il sottopasso di via Bottechia, saranno anch’essi chiusi. Interdetta la circolazione anche in viale Ledra e via Bezzeca, in tutto il tratto intorno all’Hotel Friuli, il quale ospiterà la nazionale israeliana, mentre la sosta è vietata nella zona di via Moretti, via Fiore dei Liberi e via Muratti Moretti, tutte e tre intorno al perimetro dell’hotel.

E nonostante in alcune interviste il sindaco abbia dichiarato che «tutte le manifestazioni che sono avvenute a Udine sono pacifiche», comitati e quotidiani locali denunciano una città militarizzata, con elicotteri che la sorvolano in continuazione, droni e cecchini sui tetti. Una foto del quotidiano locale Udine Today mostra proprio quello che sembra essere un tiratore scelto sul tetto dell’Hotel Friuli. Nonostante la smentita del governo, non si esclude nemmeno del tutto la presenza di agenti in borghese del Mossad, come avvenuto in altre manifestazioni pubbliche, al fine di tutelare i cittadini israeliani. Secondo il quotidiano, saranno anche effettuate operazioni di controllo già a notevole distanza dalla struttura e chiunque si avvicinerà allo stadio sarà sottoposto a controlli.

Un tiratore scelto sul tetto dell’Hotel Friuli. Credits: UdineToday

«Alla moltitudine che ha deciso di essere solidale al popolo palestinese, che ha chiesto di non giocare alla “partita della vergogna”, il governo risponde con barriere di cemento, varchi tra grate metalliche, militari con il fucile imbracciato, numerose forze di polizia, droni ed elicotteri» scrive il Comitato per la Palestina – Udine sui propri social, confermando l’appuntamento per stasera alle 17.30. «Il rumore sordo degli elicotteri che da ieri stanno pattugliando Udine non fa che ricordarci in maniera ancora più vivida l’orrore dell’occupazione israeliana e farci sentire ancora più vicini alla popolazione palestinese».

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Valeria Casolaro

Ha studiato giornalismo a Torino e Madrid. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, frequenta la magistrale in Antropologia. Prima di iniziare l’attività di giornalista ha lavorato nel campo delle migrazioni e della violenza di genere. Si occupa di diritti, migrazioni e movimenti sociali.