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La strage silenziosa di cani randagi in Marocco in vista dei Mondiali di Calcio del 2030

Una strage silenziosa si sta consumando in Marocco: migliaia di cani randagi sarebbero stati uccisi, avvelenati e bruciati, sotto l’occhio distratto della politica e delle istituzioni internazionali. Secondo le denunce delle associazioni animaliste marocchine e internazionali, in occasione del Campionato Mondiale di Calcio del 2030, che si terrà in vari Paesi (Spagna, Portogallo, Uruguay, Paraguay, Argentina e Marocco), il governo di Rabat starebbe perpetrando uno sterminio di cani con l’obiettivo di «abbellire [1]» le città che ospiteranno la competizione calcistica. 

Attraverso una petizione, la People for the Ethical Treatment of Animals (PETA), associazione che si occupa attivamente di diritti per gli animali, ha accusato [1] lo stato nordafricano di voler compiere un massacro in occasione dei mondiali e sterminare il «99% dei cani randagi (circa tre milioni) in tutto il paese»

Secondo le accuse, le autorità starebbero applicando metodi inumani per sbarazzarsi di questi animali; ad alcuni cani viene sparato indiscriminatamente in strada, sotto gli occhi delle persone presenti, altri sono bruciati vivi, mentre altri ancora vengono avvelenati attraverso l’uso di sostanze come la stricnina, altamente tossica e da tempo resa illegale in Europa. I cuccioli invece sarebbero separati dalle madri e chiusi in gabbie senza cibo né acqua e fatti morire di stenti.

A questa denuncia si sono aggiunte le testimonianze e il materiale foto e video diffuso dalla International Animal Coalition (IAWPC), che già da anni denuncia [2] trattamenti aberranti applicati dal Marocco verso i cani randagi. La mattanza starebbe avvenendo nelle principali città del paese, generalmente interessate da un flusso turistico costante e in questo caso dai preparativi della competizione. 

Le autorità marocchine hanno negato i fatti e hanno affermato di agire secondo la legge; difatti nel 2025 il governo di Rabat ha approvato [3] il disegno di legge 19-25 attraverso il quale si rinnova l’impegno nel contrastare il fenomeno del randagismo. Le misure prevedono sanzioni pecuniarie fino a 3000 dirham per coloro i quali vengono sorpresi a sostentare e prestare assistenza a cani in contesti pubblici. A questo si aggiunge l’obbligo di registrare i propri animali domestici su una piattaforma elettronica e fornire le documentazioni sanitarie. Alla base di queste nuove restrizioni ci sarebbe l’intento di arrestare la diffusione di malattie come la rabbia e diminuire l’insicurezza generale nelle strade.

Nonostante queste nuove misure, il governo nell’articolo 36 del medesimo disegno legge inasprisce le sanzioni e le pene detentive – fino a sei mesi di carcere – per chi tortura, uccide o ferisca intenzionalmente gli animali randagi.

Per monitorare e risolvere il problema del randagismo, il governo avrebbe dato vita ad una rete di rifugi e canili nei quali gli animali, dopo essere stati catturati, vengono diretti per essere sterilizzati, vaccinati e nutriti. Quest’ultima misura, perno sul quale si fonda la nuova legge, è stata utilizzata come risposta alle denunce ed in particolar modo alle accuse che affermano come le autorità catturino i cani per poi ucciderli in strutture definite “rifugi”.

Alla disumanità delle esecuzioni sommarie si aggiunge il pericolo dell’utilizzo di armi da fuoco in luoghi pubblici: la IAWPC afferma come siano state numerose le persone ferite da proiettili indirizzati agli animali e che molti bambini sono stati costretti al trauma di vedere i cani uccisi violentemente.

Le denunce mosse dalle associazioni animaliste hanno trovato inizialmente eco grazie ad un articolo [4] della CNN, che è riuscito ad attirare l’attenzione del Parlamento Europeo. Attraverso un’interrogazione scritta [5]diretta alla Commisione Europea presentata nel maggio del 2025 dall’eurodeputato del Partito Popolare Europeo (PPE) Fulvio Martusciello, si fa richiesta alla Commissione di valutare azioni a riguardo, facendo riferimento al partenariato strategico tra l’Unione e il Marocco e alla partecipazione di stati europei all’interno della competizione calcistica. Nonostante la richiesta, al momento l’interrogazione si è risolta con un nulla di fatto.

Se l’Europarlamento, seppur timidamente, ha dimostrato una parvenza di interesse in merito alla questione, il silenzio più assordante viene indubbiamente dalla FIFA.

Nonostante le accuse e le incursioni di attivisti durante lo svolgimento di alcune partite di calcio, il presidente della federazione calcistica Gianni Infantino ha deliberatamente preferito il silenzio. Difatti la FIFA non solo non ha risposto alle richieste di chiarimenti mosse dalle associazioni animaliste, ma continua a mostrare aperto sostegno al paese organizzatore, come dimostrato dai recenti viaggi di Infantino per presenziare alle inaugurazioni degli stadi di Rabat e Tanger. 

Non è la prima volta che la FIFA evita sfrontatamente di prendere posizione sulle accuse mosse da collettivi e associazioni nei confronti dei paesi organizzatori del mondiale di calcio. Già nel 2022 Infantino non si pronunciò sulle gravi violazioni dei diritti umani imposte dal Qatar sui lavoratori impiegati nella costruzione delle infrastrutture e degli stadi per la competizione. Anche in quest’occasione la federazione sembra non voler minimamente disturbare l’elefante nella stanza.

Il Marocco ancora una volta ha la possibilità di agire indisturbato sotto gli occhi di tutti: questo mondiale si celebrerà con la collaborazione delle istituzioni europee mentre il governo di Rabat impone un’apartheid sulla popolazione saharawi, mentre le carceri si riempiono di dissidenti accusati senza prove e mentre si verifica una mattanza di cani randagi motivata «dall’abbellimento delle città» pronte ad accogliere tifosi più o meno coscientemente ignari di tutto.

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Armando Negro

Laureato in Lingue e Letterature straniere, specializzato in didattiche innovative e contesti indipendentisti. Corrispondente da Barcellona, per L’Indipendente si occupa di politica spagnola, lotte sociali e questioni indipendentiste.