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Droni violano lo spazio aereo polacco: 10 abbattuti, l’UE accusa la Russia

Il primo ministro polacco Donald Tusk [1] ha annunciato che l’esercito del Paese ha abbattuto una decina droni che avevano invaso lo spazio aereo nazionale, sostenendo fossero russi. Tusk ha definito il sorvolamento dei droni «un atto di aggressione» da parte di Mosca, annunciando che le ricerche dei detriti erano in corso; da parte del Cremlino, non è ancora arrivato nessun commento. Dopo l’annuncio di Tusk, il Paese ha chiuso il proprio spazio aereo e interrotto i voli in tutti gli aeroporti. Dalle basi militari sono partiti diversi aerei per monitorare la situazione, tra cui figurano anche aerei da ricognizione italiani Awacs. L’UE ha subito fatto fronte comune con la Polonia, condannando l’invasione dello spazio aereo nazionale sostenendo con certezza granitica che dietro ai fatti ci fosse la Russia; una certezza che tuttavia vacilla quando si tratta di violazioni attribuibili con lo stesso grado di sicurezza a Israele, come nel caso dei due attacchi con droni incendiari [2] alle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, su cui le autorità comunitarie non hanno ancora speso una parola.

La Polonia ha registrato la violazione del proprio spazio aereo nella notte tra ieri e oggi, mercoledì 10 settembre. Secondo le informazioni provenienti da fonti polacche, le uniche in questo momento disponibili, l’esercito avrebbe rilevato tra i dieci e venti droni non identificati, e avrebbe così deciso di abbatterli. Alcune indiscrezioni riportano che anche i sistemi di difesa NATO sarebbero stati impiegati nelle operazioni di difesa. Dopo il loro abbattimento, sono iniziate le operazioni di ricerca, e prima ancora che venisse trovato qualcosa, Tusk ha accusato la Russia di avere «aggredito» il Paese. L’accusa di Tusk arriva sulla base di precedenti analoghi, in cui la Polonia ha accusato la Russia di essere transitata dal proprio spazio aereo per condurre attacchi contro l’Ucraina, o di avere mobilitato droni poi schiantatisi in territorio polacco. Quella di oggi, tuttavia, è la prima volta in cui Varsavia abbatte tali velivoli.

Dopo l’annuncio di Tusk, la polizia polacca avrebbe trovato uno dei droni, che si sarebbe abbattuto su un edificio residenziale nel villaggio di Wyryky. Il premier, intanto, ha una convocato una riunione del gabinetto di sicurezza e sembra avere analogamente chiesto consultazioni con gli alleati della NATO. Dall’UE, l’Alta Rappresentante per gli Affari Esteri comunitaria Kaja Kallas ha fatto eco alle parole di Tusk, definendo il rilevamento di droni da parte dell’esercito polacco «la più grave violazione dello spazio aereo europeo da parte della Russia dall’inizio della guerra in Ucraina», che secondo non precisate informazioni sarebbe stata «intenzionale, e non accidentale».

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.