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A Berlino il sabotaggio del complesso militare ha causato un grande blackout

Ieri un blackout ha paralizzato per diverse ore la zona meridionale di Berlino. L’incendio — doloso secondo le prime ricostruzioni della polizia — di due tralicci dell’alta tensione ha lasciato case e negozi senza corrente, per un totale di 40mila utenze. È stato costretto a fermarsi anche il complesso militare-industriale situato nel quartiere Adlershof, tra i più grandi parchi tecnologici d’Europa. Il sabotaggio è stato presto rivendicato da «alcuni anarchici» che hanno firmato una lettera-comunicato pubblicata su Indymedia, dove si legge: «Chiediamo ai residenti che ne sono stati colpiti di essere indulgenti, non era affatto nostra intenzione. Tuttavia, consideriamo questo danno collaterale giustificabile, in contrasto con la distruzione della natura e la sottomissione spesso mortale delle persone, di cui molte delle aziende con sede qui sono responsabili giorno dopo giorno».

Dalle tre del mattino di martedì migliaia di case e negozi berlinesi sono rimasti senza corrente, con disservizi segnalati per buona parte della giornata. Con semafori e tram fuori uso il traffico è andato presto in tilt, rendendo difficile la circolazione. Per diverse ore ha smesso di funzionare il parco tecnologico di Adlershof, nella zona meridionale della capitale tedesca. Il complesso militare-industriale si estende su un’area di 4,6 chilometri quadrati, contando al suo interno più di 1300 aziende e istituti di ricerca impegnati in diversi settori, tra cui IT, robotica, biotecnologia, aerospaziale, IA e armi. A quanto pare, il parco tecnologico di Adlershof sarebbe finito al centro di un sabotaggio compiuto da anarchici, i quali hanno rivendicato l’incendio dei due tralicci che ha causato il blackout a Berlino. «I loro slogan pubblicitari di innovazione, sostenibilità e progresso — si legge nella lettera firmata da «alcuni anarchici» e pubblicata [1] su Indymedia — non sono altro che una manovra fuorviante per distrarre dal fatto che in realtà costruiscono strumenti di morte e distruzione. Ogni modello di business presente nel parco tecnologico di Adlershof funziona come stabilizzante del sistema ed è, tra l’altro, un prodotto di interessi militari. Le loro tecnologie sono la garanzia della sopravvivenza della macchina capitalista della morte. Pertanto, sono tutti l’obiettivo della nostra azione». La polizia tedesca ha confermato la natura dolosa dell’incendio e indaga su quanto dichiarato dagli anarchici.

Il sabotaggio del complesso militare-industriale berlinese non è un caso isolato. In Europa aumentano [2] i casi simili, soprattutto a sostegno del popolo palestinese e contro Israele, che continua [3] a ricevere armi dai partner europei, tra cui la Germania, capofila nel continente e seconda soltanto agli Stati Uniti per carichi militari venduti allo Stato ebraico.

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Salvatore Toscano

Laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, per L’Indipendente si occupa di politica, diritti e movimenti. Si dedica al giornalismo dopo aver compreso l’importanza della penna come strumento di denuncia sociale. Ha vinto il concorso giovanile Marudo X: i buoni perché della politica.