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“Disarmare la scuola”: la proposta dell’Osservatorio contro la militarizzazione

L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, in collaborazione con altre associazioni, ha realizzato una campagna per «disarmare le scuole», in occasione del nuovo anno scolastico. In opposizione alla deriva militarista degli ultimi tempi, l’Osservatorio promuove «pratiche di pace», come un minuto di silenzio il primo giorno di scuola per le vittime del genocidio a Gaza e l’esposizione permanente in tutti gli edifici scolastici della bandiera della pace. A ciò si aggiunge la firma, da parte dei genitori, di «un documento [1] da consegnare alle rispettive scuole per rifiutare che i propri figli e le proprie figlie svolgano attività che prevedano la partecipazione diretta o indiretta delle Forze Armate». Un modulo analogo – ricorda l’Osservatorio – può essere firmato dal personale scolastico «per assumere un preciso indirizzo didattico pacifista».

Il documento dell’Osservatorio è stato redatto lo scorso 12 agosto, e alla fine del mese è stata lanciata una petizione su change.org [2]. «Istruzione, formazione, inclusione, autonomia, crescita personale e, soprattutto, far sì che ragazze e ragazzi possano presentarsi al mondo adulto come cittadine e cittadini: questi sono i compiti fondamentali della scuola italiana», si legge nel testo dell’iniziativa. L’Osservatorio intende promuovere una cultura della pace nelle scuole, muovendo innanzitutto da una condanna al genocidio palestinese e alla crescente militarizzazione del Paese. Per farlo, ha redatto un modulo da fare firmare ai docenti in cui si supportano i mezzi di risoluzione dei conflitti alternativi alla guerra come «gli strumenti del diritto internazionale, le vie diplomatiche, le forme di pressione nonviolenta, come il disinvestimento o il boicottaggio». Con la loro firma gli insegnanti si impegnano a promuovere una didattica pacifista e a «rifiutare che i propri studenti e le proprie studentesse svolgano attività che prevedano la partecipazione diretta o indiretta con le Forze Armate». Il secondo documento proposto dall’Osservatorio è rivolto ai genitori e riguarda proprio quest’ultimo punto. Con esso i genitori chiedono espressamente alle istituzioni scolastiche che i propri figli «siano esentati da ogni genere di attività che preveda il coinvolgimento di forze armate o di polizia o connesse con il mondo militare anche con riguardo al settore industriale delle armi, non ravvisandone alcuna le finalità educativa». L’Osservatorio invita i genitori a scaricare la mozione e a presentarla all’istituto in cui iscrivono i loro figli.

L’idea di combattere la militarizzazione nelle scuole, arriva in un periodo in cui la collaborazione tra scuola e polizia si fa sempre più stretta. Dall’anno scorso si sono infatti moltiplicati corsi tenuti dai soldati e gite d’istruzione nelle basi militari. Un anno fa, in Piemonte [3], l’esercito annunciava l’organizzazione di conferenze e visite presso le caserme per gli studenti delle scuole primarie e secondarie della regione. In Sicilia, è stato sperimentato all’Istituto Professionale di Stato “Giovanni Falcone” di Giarre (Catania) – una delle scuole siciliane che oltre un decennio fa ha sottoscritto un patto di cooperazione con i militari di US Navy impiegati alla stazione aeronavale di Sigonella – un nuovo “sport” parabellico col coinvolgimento diretto degli alunni: il tiro a segno con raggi laser. All’IISS Galileo Ferraris di Acireale, da anni si tiene invece il “tiro al drone”, una specie di tiro al bersaglio in cui si utilizzano piccoli droni da competizione e vere e proprie armi da fuoco, come i fucili calibro 12. A Catania, Imola, Siena e Vercelli sono inoltre stati organizzati [4] corsi di cultura aeronautica organizzati dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, in partnership con il ministero dell’Istruzione, con lo scopo ufficiale di «promuovere e diffondere tra gli studenti l’immagine della Forza Armata».

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.