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Tax Receipt: così l’Australia spiega al contribuente come spende le sue tasse

Molti contribuenti in Italia esprimono il proprio malcontento per la mancanza di trasparenza su come vengano spesi i soldi delle tasse. Un’obiezione fondata, soprattutto considerando la direttiva europea 2011/85 [1], che obbliga i Paesi membri a redigere bilanci chiari e accessibili, fornendo tutte le informazioni necessarie per analizzare la politica fiscale. Tuttavia, non tutti i Paesi adottano questo approccio. Un lettore australiano ci ha infatti inviato un documento pervenutogli dal governo, chiamato Tax Receipt, all’interno del quale, oltre a indicare l’importo totale delle tasse che ha versato, si illustra con precisione come vengono distribuite tali risorse tra i vari settori pubblici.

In particolare, se esaminiamo il caso specifico del nostro lettore Thomas Favaro, constatiamo che il governo australiano gli ha fatto sapere che la spesa più significativa della quota attinta dalle sue tasse è destinata a vari programmi di welfare (3.400 dollari australiani, AUD), con voci specifiche come anziani (1.318 AUD), disabilità (1.101 AUD), famiglie (629 AUD) e disoccupati (212 AUD). 1.507 AUD sono invece destinati ai servizi sanitari, 817 AUD all’educazione, 773 AUD alla difesa nazionale, 312 AUD ai servizi pubblici generali e 308 AUD agli interessi sul debito pubblico. Tra gli altri settori indicati nel documento, associati a cifre minori, sono presenti anche housing e comunità, carburante e energia, trasporti e comunicazioni, assistenza all’industria, ordine pubblico e sicurezza, affari esteri e aiuti economici, ricreazione e cultura e immigrazione.

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[Il Tax Receipt del nostro lettore Thomas Favero]
Il Tax Receipt (Ricevuta Fiscale) è insomma uno strumento innovativo che permette a ogni contribuente australiano di vedere esattamente come vengono spesi i suoi soldi. I contribuenti australiani – ove l’imposta pagata superi i 100 AUD – ricevono dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi il documento, che non è soltanto un riepilogo fiscale, ma una vera e propria “fotografia” delle finanze pubbliche, un resoconto dettagliato di come il governo spende ogni singolo dollaro delle tasse raccolte dai cittadini. Il file, che può essere visualizzato online attraverso il portale myGov [3], rende la spesa pubblica non solo trasparente, ma anche facilmente comprensibile per tutti.

Si tratta non solo di un documento informativo, ma anche un elemento educativo che promuove la partecipazione civica. In un’epoca in cui la fiducia nelle istituzioni pubbliche è spesso bassa, questa iniziativa ha lo scopo di aumentare la trasparenza e migliorare la responsabilità del governo nei confronti dei cittadini. Uno dei principali vantaggi del Tax Receipt è che aiuta a combattere l’opacità che spesso circonda l’amministrazione pubblica: in molti Paesi, infatti, i cittadini non sono sempre consapevoli di come vengano gestiti i loro soldi, e questo può portare a un distacco dalle politiche fiscali e dalla politica in generale. In Australia, invece, i contribuenti sono invitati a “osservare” direttamente come vengono utilizzati i loro soldi, il che può condurre a una maggiore fiducia nel sistema fiscale e un aumento del sostegno a politiche che sono chiaramente spiegate e giustificate.

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Stefano Baudino

Laureato in Mass Media e Politica, autore di dieci saggi su criminalità mafiosa e terrorismo. Interviene come esperto esterno in scuole e università con un modulo didattico sulla storia di Cosa nostra. Per L’Indipendente scrive di attualità, politica e mafia.