Andreste mai in vacanza prenotando il vostro alloggio in strutture che, mentre scegliete il vostro soggiorno al mare o in montagna, propongono case vacanze e appartamenti nei territori occupati illegalmente in Cisgiordania e Gerusalemme Est? Se la risposta è no, significa che è giunta l’ora di prendere in considerazione delle alternative ai colossi di settore come Booking, Airbnb, Expedia e TripAdvisor.
Il motivo alla base di questa scelta è stato ampiamente spiegato [1] dal movimento BDS Italia proprio su L’Indipendente: tutte le piattaforme sopracitate mettono a disposizione degli utenti stanze e appartamenti in colonie israeliane illegali in Cisgiornadia e Gerusalemme Est, la cui costruzione è stata condannata da due diverse risoluzioni Onu, oltre che dalla Corte Internazionale di Giustizia (CIG) e viola l’articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra, che vieta alla potenza occupante di trasferire la propria popolazione civile nei territori occupati.
Ecco perché la rete italiana sottolinea che non possa definirsi turismo etico quello che viene praticato sulla pelle dei palestinesi, a vantaggio di colonie illegali che violano sistematicamente il diritto internazionale, e dove si assiste alla violenza impunita dei coloni e alla sottrazione sistematica di risorse. In tanti si chiedono quali possano essere le alternative, qui sotto ve ne riportiamo diverse.
1. Fairbnb
Progetto nato [2] in Italia nel 2018, sviluppato con il modello della cooperativa che vede come proprietari chi vi lavora e le comunità che fanno da partner, è oggi un progetto in continua espansione che copre diverse città europee. L’obiettivo è quello di creare un modello di turismo che non provochi gentrificazione, sfratti o aumento speculativo degli affitti, ma redistribuisca ricchezza localmente. Come? Il 50% delle commissioni – simili come prezzo a quello delle multinazionali di settore – viene devoluto a progetti sociali locali scelti dall’ospite in fase di prenotazione, come orti comunitari o progetti culturali.
2. Ecobnb
Ecobnb è un altro progetto italiano [3], nato per favorire il turismo sostenibile ed eco-friendly. «Promuoviamo il turismo responsabile e a ridotto impatto ambientale, i soggiorni in strutture ricettive eco-sostenibili, il cibo biologico, gli itinerari rispettosi dell’ambiente, gli spostamenti non inquinanti, la riscoperta di luoghi vicini ed autentici», scrivono infatti sul loro sito. Le soluzioni sono molteplici: dalla casa sull’albero all’hotel sostenibile, dall’albergo diffuso negli antichi borghi italiani all’igloo tra i ghiacci, dall’agriturismo biologico immerso nella natura al rifugio di montagna a zero emissioni.

3. Socialbnb
Questa piattaforma è nata [4] in Germania e suggerisce esperienze e alloggi che supportano i progetti locali, le comunità e gli ecosistemi. I progetti ricevono l’importo necessario per finanziare il progetto direttamente dai viaggiatori, mentre l’azienda aggiunge una commissione del 15% a questo importo, che viene pagata al momento della prenotazione. Si può anche decidere in prima persona a quale devolvere l’importo attraverso il pernottamento: istruzione, tutela della natura, benessere degli animali, uguaglianza, salute o sport, per creare una nuova forma di turismo da cui tutti possano trarre beneficio.
4. Green Pearls
Green Pearls è un altro portale nato in Germania [5] che offre diversi servizi, come quello di trovare hotel ecosostenibili in tutto il mondo. L’azienda ha implementato un sistema di gestione e garanzia della sostenibilità a lungo termine, che tiene conto di aspetti ambientali, qualità, salute e sicurezza. Gli hotel selezionati sono conformi a tutte le normative locali, nazionali e internazionali applicabili, tra cui quelle che riguardano salute, sicurezza, ambiente e aspetti lavorativi. Offrono esperienze in hotel in Africa, Asia, Europa, Nord e Sud America e sull’Oceano Indiano, oltre a ristoranti in Italia, Austria e Germania.

5. EcoHotels
Questa è una piattaforma [6]che lavora a livello globale, che fa dell’assenza di pubblicità sul portale uno dei punti di forza. L’altra è la possibilità di trovare hotel green, certificati, in tutto il mondo. Nata nel 2020, oggi propone già più di 100mila strutture, anche grazie alla collaborazione con 35 partner nel mondo dal loro quartier generale in Danimarca, offrendo anche la possibilità di organizzare viaggi aziendali. Per ogni prenotazione ricevuta e confermata, piantano un albero.
6. Responsible travel
Compagnia nata nel 2000 [7] che fa dei viaggi eco-sostenibili il suo fulcro. Il loro credo è che: «Natura e carbonio sono due facce della stessa medaglia. Non possiamo affrontare la crisi climatica senza migliorare la capacità della natura di sequestrare il carbonio, e il cambiamento climatico è una delle cinque maggiori minacce per la natura. I nostri obiettivi sono ambiziosi e in linea con gli accordi internazionali». Offrono viaggi ed esperienze culturali in 180 Paesi, appoggiandosi a guide locali e offrendo avventure per tutti i gusti.
7. Unyoked
Questo portale invece è differente, a partire [8]dalla missione, quella di: «Aiutare più persone ad accedere più spesso alla natura». E quindi offrono sistemazioni in natura, fuori dal caos cittadino, con la promessa di un soggiorno rigenerante. Le sistemazioni sono della cabine che si trovano in angoli tranquilli immersi nel verde in Australia, Nuova Zelanda e Regno Unito. «Luoghi dove puoi ritrovare te stesso e i tuoi pensieri. Dove la quiete non è solo possibile, è inevitabile», scrivono sul sito.

8. Landfolk
Startup danese che promuove [9]il soggiorno in case immerse nella natura offrendo alloggi unici, ecosostenibili, cercando di limitare la pressione nel turismo di massa. Offrono sistemazioni nei Paesi nordici, in Francia, Germania e Italia, promettendo tariffe eque. Il progetto punta a creare esperienze di soggiorno lente e autentiche, collaborando direttamente con i proprietari e privilegiando comfort, architettura sostenibile e integrazione armoniosa con l’ambiente circostante.
9. Withlocals
Una piattaforma olandese [10] che mette in contatto viaggiatori e host locali per creare esperienze completamente personalizzate, come tour gastronomici, passeggiate culturali, laboratori artigianali o visite guidate tematiche. Il modello si basa su piccoli gruppi o esperienze private, così da garantire un’interazione diretta con chi vive il territorio. L’obiettivo è offrire un’alternativa al turismo di massa, sostenendo l’economia locale, preservando le tradizioni e promuovendo una conoscenza più profonda della cultura e della vita quotidiana delle destinazioni.
10. Indi
Progetto italiano innovativo che connette [11]turisti, operatori locali e creator digitali, proponendo itinerari ed esperienze pensati per valorizzare territori meno conosciuti e promuovere un turismo lento e sostenibile. Attraverso la sua app, i viaggiatori possono scoprire luoghi nascosti, storie, eventi e attività consigliate da chi vive davvero l’area, accedendo a un racconto fatto dai “local”. La filosofia di fondo è quella di provare a favorire l’incontro tra persone, stimolare lo scambio culturale e contribuire allo sviluppo di comunità e microeconomie locali, riducendo l’impatto ambientale e sociale del viaggio.