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Do Kwon confessa la frode dietro le criptovalute TerraUSD e Luna

Chi segue le criptovalute se lo ricorderà bene: nel 2022, il crollo delle monete digitali controllate dalla startup singaporiana Terraform Labs — TerraUSD e Luna — ha innescato un effetto domino che ha travolto l’intero ecosistema blockchain, causando perdite stimate in oltre 40 miliardi di dollari per gli investitori. Ora, Do Kwon, il magnate sudcoreano dietro al progetto, si è dichiarato colpevole di molteplici capi d’accusa e rischia fino a 25 anni di carcere.

In qualità di cofondatore e dirigente di Terraform Labs, Kwon ha ammesso di aver cospirato per commettere frodi su materie prime, frodi sui titoli e frodi telematiche. La dichiarazione di colpevolezza è stata presentata martedì — mercoledì, in orario italiano — presso il tribunale del distretto meridionale di New York, nell’ambito di un accordo di patteggiamento. Solo lo scorso gennaio, l’imprenditore si era dichiarato non colpevole; tuttavia, secondo la procuratrice Kimberly Ravener, l’accusa ha accettato di limitare la richiesta di pena qualora Kwon si fosse assunto la piena responsabilità dei suoi crimini. In caso contrario, sarebbero stati presi in esame tutti e nove i capi di imputazione originali, con un potenziale massimo di 135 anni di carcere. I pubblici ministeri riferiscono che il criptomanager ha accettato di rinunciare a 19,3 milioni di dollari di proventi illeciti. Già nel 2024, Kwon aveva affrontato una causa civile [1] conclusasi con una multa di 80 milioni di dollari e il divieto di effettuare transazioni in criptovalute, come parte di un accordo da 4,55 miliardi di dollari che lui e Terraform hanno raggiunto con la Commissione per i Titoli e gli Scambi (SEC) degli Stati Uniti.

Kwon è accusato di aver ingannato gli investitori presentando TerraUSD come una stablecoin in grado di mantenere il valore di un dollaro senza interventi esterni: tutto sarebbe stato gestito da un algoritmo avanzato. In realtà, la start-up avrebbe stretto un accordo con una società di trading al fine di drogare il mercato e sostenere artificialmente il valore di TerraUSD e del suo token satellite, Luna. “Do Kwon ha sfruttato la promessa tecnologica e l’euforia degli investitori verso la criptovaluta per mettere in atto una delle più grandi frodi della storia”, ha dichiarato il procuratore statunitense Jay Clayton. “Ha attirato decine di miliardi di dollari nell’ecosistema di Terraform, promettendo una stablecoin autostabilizzante. Quando i mercati hanno capito che il sistema era instabile, era ormai troppo tardi: tutto è crollato e investitori in tutto il mondo hanno subito perdite miliardarie.”

Dopo il tracollo, sono state avviate class action milionarie e nel settembre 2022, le autorità sudcoreane hanno emesso un mandato di arresto nei confronti di Kwon e ha avviato la procedura per la revoca del suo passaporto, segnalandolo all’Interpol. Nel frattempo, l’imprenditore si è dato alla fuga per evitare l’estradizione. Nel marzo 2023, è stato infine arrestato all’aeroporto di Podgorica, in Montenegro, mentre tentava di raggiungere Dubai con documenti falsi [2], tra cui passaporti contraffatti della Costa Rica e del Belgio.

Sebbene i procuratori abbiano accettato di chiedere un massimo di 12 anni di carcere, il giudice distrettuale statunitense Paul Engelmayer potrebbe infliggergli fino a 25 anni di reclusione, una pena paragonabile a quella comminata a Sam Bankman-Fried, l’imprenditore crypto responsabile del collasso di FTX [3] e Alameda Research. La sentenza è attesa per l’11 dicembre.

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Walter Ferri

Giornalista milanese, per L’Indipendente si occupa della stesura di articoli di analisi nel campo della tecnologia, dei diritti informatici, della privacy e dei nuovi media, indagando le implicazioni sociali ed etiche delle nuove tecnologie. È coautore e curatore del libro Sopravvivere nell'era dell'Intelligenza Artificiale.