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Terremoto di grado 8.8 in Russia: passata la minaccia Tsunami

Nella notte tra martedì 29 e mercoledì 30 luglio, un violento terremoto di magnitudo 8.8 ha colpito la regione della Kamchatka in Russia, causando diversi feriti e provocando uno tsunami in tutta la zona del Pacifico settentrionale. Le prime ondate hanno toccato la costa del Giappone durante la notte. Un allarme tsunami è stato emesso anche per Taiwan, le Filippine, le Hawaii e le isole Aleutine dell’Alaska, oltre che per gran parte della costa pacifica statunitense e sudamericana. La nostra diretta.


La segretaria per la sicurezza nazionale statunitense Kristi Noem ha dichiarato ai giornalisti che la minaccia di un «grave tsunami» per gli Stati Uniti è passata, e che da ora in avanti il Paese prevede un «impatto minimo».


L’Accademia russa delle scienze ha annunciato che il vulcano Klyuchevskoy, in Kamchatka ha iniziato a eruttare dopo il terremoto di stamattina, mentre le scosse di assestamento continuavano a far tremare la zona.

Un’immagine dell’eruzione condivisa dai media russi.

L’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) ha dichiarato di essere in contatto con le autorità giapponesi, ma che non sembra esservi alcun rischio per la sicurezza delle centrali nucleari lungo la costa del Pacifico.


Tutti gli stati della costa occidentale statunitense (Washington, Oregon e California) segnalano un innalzamento del livello del mare, ma per ora non risultano segnalazioni di danni. Nel frattempo l’allerta ha raggiunto anche alcune aree della Colombia e della Polinesia francese, dove si stima che le onde potrebbero raggiungere i 4 metri di altezza; le Filippine, invece, hanno ritirato l’emergenza.


Il Servizio Meteorologico Nazionale di Los Angeles, nello stato della California, afferma che a Port San Luis è attualmente in corso «un’ondata rapida e distruttiva» di onde, e che la marea è passata da bassa ad alta nell’arco di qualche minuto. Le autorità hanno ricordato che le prossime onde potrebbero essere ancora più alte, intimando i cittadini a rimanere lontano dalle aree inondate anche dopo che le acque si saranno ritratte.


L’ambasciata degli Stato Uniti a Port Moresby ha diramato un’allerta tsunami per Papua Nuova Guinea, Isole Salomone e Vanuatu, avvertendo di «potenziali pericolose inondazioni costiere e forti e insolite correnti pericolose per chi si trova in acqua o nelle immediate vicinanze». Ridotta invece l’allerta per diverse isole del Pacifico (Guam, Rota, Tinian e Saipan), così come nelle Hawaii. Nel frattempo, anche Cina, Nuova Zelanda e Perù hanno diramato allerte.


Secondo quanto riporta il Servizio Meteorologico Nazionale (NWS) statunitense, la costa di Monterrey, in California, è stata raggiunta dalle prime onde. Monterrey ha emesso un ordine di evacuazione per le aree limitrofe al porto. Il NWS riporta che le prime onde hanno raggiunto anche San Francisco. Il NWS ricorda che la segnalazione delle prime onde non corrisponde all’arrivo dei picchi massimi e che le prossime onde potrebbero essere più pericolose, intimando ai cittadini di non avvicinarsi alla costa.


Le Hawaii hanno interrotto il traffico di aerei negli scali di Hilo e Kahului. I voli previsti in entrambi gli aeroporti sono stati cancellati e se a Hilo i passeggeri sono stati evacuati, a Kahului si sono rifugiati all’interno della struttura. L’Inouye International Airport è stato invece chiuso temporaneamente, ma ha ripreso le attività.


L’allarme tsunami si è esteso anche al Cile, fino a ora il Paese che affaccia sul Pacifico più lontano dalla Russia ad avere lanciato una allerta. In seguito a una riunione di emergenza del Comitato Nazionale per la Gestione del Rischio di Disastri, le autorità del Paese hanno lanciato un’allerta gialla che si estende dalla regione di Arica e Parinacota (nel nord del Paese) a quella di Los Lagos (nel Cile meridionale), e hanno deciso di evacuare le aree costiere al di sotto dei 30 metri di altezza; in queste medesime aree sono state sospese le lezioni scolastiche.


Il team di risposta alle eruzioni vulcaniche della regione russa della Kamchatka (KVERT) ha riferito che il vulcano Klyuchevskoy ha espulso cenere fino a 3 km sul livello del mare. Il pennacchio di cenere si sarebbe esteso fino a 60 km a est. Il cratere del vulcano si sta riempiendo di lava e si attendono eruzioni.


Le autorità russe della regione di Sakhalin hanno dichiarato lo stato di emergenza nelle isole Kuril, dove lo tsunami ha causato danni agli edifici e inondazioni.