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Val di Susa, migliaia in corteo contro l’Alta Velocità: occupata l’autostrada e un cantiere

Migliaia di persone hanno marciato oggi in Val di Susa contro i «cantieri della devastazione» dell’Alta Velocità, bloccando il traffico sull’autostrada Torino-Bardonecchia e riversandosi in massa nel nuovo cantiere di Traduerivi – che dovrebbe essere destinato allo scarico dello smarino, ovvero il materiale di scarto prodotto dallo scavo dei tunnel. La manifestazione, partita intorno alle 13 da Venaus, si è divisa in due spezzoni: una parte dei manifestanti si è diretta verso i cantieri di Chiomonte, dove si trovano i tunnel di base, mentre un’altra parte ha marciato verso il cantiere di San Didero. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha definito quanto accaduto «il volto peggiore di un estremismo ideologico che va isolato e represso con fermezza», assicurando che tutti i presenti all’azione saranno identificati.

«In Val di Susa è in corso un’aggressione sistematica al territorio, sotto il segno del Tav e delle grandi opere inutili. A Chiomonte, San Didero, Salbertrand e ora anche a Susa, i cantieri si moltiplicano e si estendono, collegati tra loro da un disegno chiaro: trasformare l’intera valle in un enorme cantiere unico, una zona militarizzata e sacrificabile, da svendere agli interessi delle lobby politico-imprenditoriali» scrive il Movimento sulle proprie pagine, denunciando [1] l’apertura del nuovo cantiere di Traduerivi, nei pressi di Susa. Qui, si dovrebbero riversare «milioni di metri cubi di materiale di scavo provenienti dal tunnel di base», ovvero quello di Chiomonte, che tuttavia è «ancora lontano dall’essere scavato». Da quando, nel dicembre 2023, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato [2] per l’ennesima volta l’inizio dei lavori di scavo nel tunnel di base, non ne sono stati infatti scavati nemmeno due chilometri (su 12,5 complessivi in carico alla parte italiana). Eppure proprio questa costituisce l’opera principale, che dovrebbe collegare la città di Torino con quella di Lione.

Della TAV in Val di Susa si parla da oltre trent’anni: nonostante ciò, l’opera è ben lontana dal potersi dire conclusa. Nel frattempo, tuttavia, sono stati numerosi gli espropri ai danni dei residenti, i chilometri di terreno cementificati e le zone militarizzate, così come centinaia i cittadini sottoposti a procedimento penale per essersi opposti alla grande opera. Così, a pochi giorni dall’inaugurazione dell’ennesimo cantiere, i manifestanti hanno marciato in massa dietro uno striscione recante la scritta «Salviamo insieme la piana di Susa» e invaso il cantiere di Traduerivi, non ancora presidiato dalle forze dell’ordine, superando le barriere che ne delimitavano il perimetro e dando fuoco ad alcuni oggetti presenti all’interno. Nel frattempo, un altro spezzone del corteo ha invaso l’autostrada Torino-Bardonecchia, creando delle barricate incendiate per bloccare il traffico, mentre un gruppo di manifestanti ha raggiunto il cantiere di San Didero (dove dovrebbe sorgere il nuovo autoporto, ma che a distanza di tre anni dalla sua inaugurazione è stato completato solamente al 70%), scontrandosi con gli idranti della polizia. Un ulteriore troncone del corteo si è invece diretto verso Chiomonte, dove sarebbero in corso scontri con le forze dell’ordine.

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Valeria Casolaro

Ha studiato giornalismo a Torino e Madrid. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, frequenta la magistrale in Antropologia. Prima di iniziare l’attività di giornalista ha lavorato nel campo delle migrazioni e della violenza di genere. Si occupa di diritti, migrazioni e movimenti sociali.