Un bosco spontaneo di circa 25.000 metri quadrati situato nell’area dell’ex caserma IV Novembre di Monza potrebbe essere abbattuto per fare spazio a uno studentato. Il progetto è stato promosso dalla giunta Pilotto attraverso l’approvazione di una variante al Piano di Governo del Territorio, e intende tenere fede a un impegno siglato nel luglio del 2024 con l’Università di Milano-Bicocca, l’Agenzia del Demanio e la Regione Lombardia. Il piano prevede la costruzione di due edifici in cemento armato dal volume di 56.000 metri cubi, volti a ospitare fino a 500 studenti, con spazi dedicati ad attività commerciali e piani interrati per i parcheggi e l’estensione della metropolitana milanese. Contro il progetto si sono mossi diversi comitati locali e organizzazioni ambientaliste, che hanno promosso una petizione [1] che ha già raggiunto 29.000 firme. I comitati hanno presentato diverse osservazioni al Comune, chiedendo di realizzare altrove lo studentato, individuando aree dismesse e inutilizzate più adatte alla riqualificazione; l’amministrazione, tuttavia, ha respinto tutte le richieste dei comitati.
L’approvazione per la costruzione dello studentato da parte del Comune di Monza è arrivata con la delibera n. 5 [2] del 6 febbraio 2025. Il progetto è stato concordato il 24 luglio 2024 dall’Agenzia del Demanio [3], il Comune di Monza, la Regione Lombardia e l’Università degli Studi di Milano – Bicocca [4]. L’area interessata è quella adiacente all’ex caserma IV Novembre, nel quadrante nord-ovest della città, e si estende per 24.600 metri quadrati. Il piano prevede la realizzazione di due edifici che ospiterebbero fino a 500 studenti, dando priorità agli iscritti al Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università Bicocca, che ha sede a Monza in via Cadore, vicino al polo ospedaliero San Gerardo. Gli edifici sarebbero dotati di mense, attrezzature sportive, sale riunioni, aule studio e locali per attività commerciali aperte anche al pubblico. Il progetto prevede inoltre la costruzione di un piano interrato destinato a circa 200 posti auto e «a un parcheggio di interscambio di circa 8.000 mq per assorbire il traffico pendolare della fermata capolinea della tratta M5 della metropolitana milanese». Proprio in questa stessa area, infatti, verrebbero avviati i cantieri per costruire la stazione della metropolitana milanese di Monza, come concordato con la Regione Lombardia. I cantieri per la zona interessano complessivamente circa 168.000 metri cubi di edifici pubblici, a cui vanno aggiunti altrettanti metri cubi destinati a edifici privati, in gran parte – come il centro commerciale – già esistenti, con altezze fino a 13 piani.

Sin dal lancio del progetto, gruppi ambientalisti e comitati locali si sono mossi contro l’iniziativa. I gruppi, in particolare, hanno chiesto di spostare il cantiere dello studentato, individuando nella «ex Fossati e Lamperti» e nelle «aree del vecchio Ospedale Umberto I» luoghi adatti alla sua realizzazione; si tratta infatti di aree dismesse, di proprietà pubblica e situate a breve distanza dalla stazione ferroviaria di Monza centro (a due fermate da Milano Greco-Pirelli, stazione a una manciata di minuti dal polo centrale dell’Università Bicocca). I comitati hanno poi chiesto di «non tagliare il bosco o, nel caso si volesse comunque procedere in modo rovinoso, di prevedere ampie compensazioni», con un’estensione pari da due a cinque volte l’area disboscata, nelle sue adiacenze. Infine, è stato chiesto di organizzare un’assemblea pubblica sulla variante urbanistica, «così come formalmente richiesta da due mesi dalla Consulta dei quartieri di San Biagio – Cazzaniga». Il Comune ha respinto tutte le proposte, tranne quest’ultima. L’assessore all’Urbanistica, Marco Lamperti, ha inoltre affermato che l’area interessata «è urbanizzata, non boscata».