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L’inchiesta sul malaffare di una cooperativa fa tremare il PD torinese

Dopo le inchieste sull’urbanistica a Milano [1], un nuovo terremoto politico travolge il Partito Democratico. A Torino sono infatti stati notificati gli avvisi di conclusione indagini dell’inchiesta sulla cooperativa Rear, attiva nel settore vigilanza e accoglienza, con ramificazioni tra il capoluogo piemontese, Roma e Riva del Garda. Tra gli otto indagati c’è il deputato PD Mauro Laus – già presidente e amministratore “di fatto” della cooperativa – insieme a esponenti di punta come l’assessore Mimmo Carretta e la presidente del consiglio comunale Maria Grazia Grippo. Le accuse vanno dall’infedeltà patrimoniale alla malversazione di fondi pubblici. Al centro dell’inchiesta, appartamenti di pregio formalmente intestati alla cooperativa che sarebbero stati utilizzati dalla famiglia Laus e decine di migliaia di euro provenienti dalla cooperativa che familiari e compagni di partito avrebbero intascato senza una corrispettiva prestazione.

Il 21 luglio la Procura di Torino ha chiuso le indagini che coinvolgono Mauro Laus — deputato, già senatore ed ex amministratore delegato di Rear — e altri sette indagati, tra cui l’attuale presidente della cooperativa, Antonio Munafò, oltre a Carretta e Grippo. I reati contestati includono infedeltà patrimoniale e malversazione di erogazioni pubbliche legate all’utilizzo improprio di finanziamenti statali, anche derivanti dall’emergenza Covid, e alla distribuzione di stipendi “in assenza di prestazione lavorativa”. Secondo gli inquirenti, la famiglia del deputato avrebbe utilizzato alcuni immobili formalmente intestati a Rear, tra cui un appartamento nel cuore di Torino, un box auto, un immobile a Roma e una residenza a Riva del Garda. Secondo l’accusa, gli indagati «hanno compiuto o hanno concorso a deliberare atti di disposizione dei beni sociali», provocando «intenzionalmente» a Rear un danno patrimoniale. La vicinanza tra la cooperativa e la corrente interna del Pd guidata da Laus emerge chiaramente nelle indagini. Carretta e Grippo, suoi fedelissimi, sono stati dipendenti della Rear e hanno ottenuto finanziamenti elettorali dalla stessa cooperativa. Nel 2016, entrambi ricevettero 14.000 euro dalla Rear; nel 2021, l’attuale presidente del Consiglio comunale ha beneficiato di 7mila euro arrivati dal commercialista, Mauro Busso presidente del collegio sindacale della Rear e non indagato.

L’avvocato difensore di Laus, Maurizio Riverditi, ha minimizzato: ««Si tratta di questioni esclusivamente operative su cui è già intervenuta un’ispezione ministeriale». A intervenire con una nota è stato lo stesso Laus: «Affronto questa fase con serenità. Non cerco alibi né indulgenze – ha scritto [2] su Instagram il deputato -. I fatti, una volta emersi con completezza, sapranno raccontare la realtà meglio di ogni congettura». Il Movimento 5 Stelle, tramite il capogruppo civico Andrea Russi, accusa il partito democratico, allontanando la prospettiva del cosiddetto “campo largo”: «Il PD torinese, lo certificano i fatti, non le opinioni, non cambia mai – ha messo nero su bianco in un post [3] su Facebook -. È ancora ostaggio dei suoi kingmaker, dei burattinai che tirano i fili dietro le quinte. E il sindaco Lo Russo tace. Perché tace? Semplice: perché è figlio di questa politica. Cresciuto in questo vivaio, sostenuto da questo sistema alle primarie, alle urne, in consiglio comunale. Come potrebbe rinnegare ciò che lo ha fatto sindaco?».

Il caso Rear getta luce sul rapporto tra appalti, gestione delle cooperative e politica locale. La cooperativa – una realtà di 1.660 dipendenti e 30 milioni di fatturato attiva in vari luoghi simbolo del capoluogo piemontese – era stata commissariata nel 2023 dopo l’avvio delle indagini penali. La chiusura dell’indagine avvicina ora la vicenda a una fase cruciale: gli indagati hanno venti giorni per presentare memorie e documenti ai pm. Tra pochi mesi, potrebbe essere formalizzata la richiesta di rinvio a giudizio.

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Stefano Baudino

Laureato in Mass Media e Politica, autore di dieci saggi su criminalità mafiosa e terrorismo. Interviene come esperto esterno in scuole e università con un modulo didattico sulla storia di Cosa nostra. Per L’Indipendente scrive di attualità, politica e mafia.