Continua la presa di posizione di Regioni ed enti locali contro Israele e il genocidio condotto in Palestina. A Napoli il Consiglio Comunale ha approvato una mozione che impegna il sindaco Gaetano Manfredi e la sua giunta a interrompere i rapporti con Israele, precisamente con gli enti legati al governo Netanyahu, tra cui l’intero apparato militare. Al centro della mozione anche il sostegno alla campagna internazionale BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), una delle azioni di pressione più efficaci, che tutti possono [1] compiere per colpire l’economia israeliana, motore del genocidio a Gaza. L’amministrazione Manfredi dovrà sollecitare la Campania, le altre regioni e il governo italiano a limitare accordi istituzionali con università e imprese israeliane, oltre che avviare iniziative di assistenza umanitaria e di supporto alla ricostruzione civile a Gaza. L’obiettivo è di ottenere il rispetto del diritto internazionale e della sovranità palestinese.
«Al Comune e alla Regione: è ora delle sanzioni. Basta accordi con Israele. Non nel nostro nome», recita uno striscione della rete napoletana per la Palestina mostrato durante la seduta straordinaria del Consiglio Comunale. Napoli ha compiuto un passo verso la pressione economica e diplomatica nei confronti di Israele, unendosi agli altri enti locali impegnati a scardinare la linea dell’inerzia sposata dal governo Meloni. Al Maschio Angioino erano assenti i consiglieri di Fratelli d’Italia e Lega, mentre Forza Italia ha deciso di abbandonare la seduta al momento del voto. La mozione per Gaza è dunque passata all’unanimità dei presenti e impegnerà «l’Amministrazione a rescindere ogni collaborazione con enti e istituzioni israeliane legate all’attuale governo, privilegiando rapporti con organizzazioni pacifiste» — si legge [2] nel comunicato stampa del Consiglio.
La mozione prevede poi delle azioni concrete di assistenza umanitaria al popolo palestinese e il sostegno al riconoscimento dello Stato di Palestina, in continuità con la mozione approvata [3] un mese fa che impegna l’amministrazione Manfredi a riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano. Rilanciato anche l’impegno a sostenere «il cessate il fuoco e la fine dello sterminio in corso nella Striscia di Gaza». «Da Napoli deve partire una grande mobilitazione europea contro quella che è una vera e propria pulizia etnica», ha detto il consigliere Sergio D’Angelo, primo firmatario della mozione, che ricalca la delibera approvata [4] pochi giorni fa dal comune di Sesto Fiorentino. In questo caso l’Azienda Farmacie e Servizi SPA, che gestisce le farmacie comunali, ha disposto la sospensione degli accordi commerciali con i fornitori israeliani. L’obiettivo, sottolineato dalle autorità locali, è rispondere alla crescente richiesta di boicottaggio delle aziende israeliane coinvolte in quella che di recente la relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese ha definito [5] un’economia del genocidio.