- L'INDIPENDENTE - https://www.lindipendente.online -

Abruzzo, la Regione respinge all’unanimità il progetto del gasdotto SNAM

Con un voto bipartisan, la Regione Abruzzo ha espresso ufficialmente la sua contrarietà al gasdotto SNAM che collegherebbe Sulmona a Foligno, in provincia di Perugia, Umbria, nell’ambito del più ampio progetto denominato “Linea Adriatica”. La Commissione Ambiente della Regione, governata dal centrodestra, ha approvato all’unanimità una risoluzione che impegna il Consiglio regionale a opporsi al progetto in tutte le sedi istituzionali. Il consigliere del PD Pierpaolo Pietrucci, promotore dell’iniziativa, ha ribadito che l’opera è «inutile e pericolosa», una posizione in passato già sostenuta dalla Regione con diverse delibere: la Linea Adriatica è infatti un maxi-progetto di cinque metanodotti che attraverserebbero circa la metà della penisola italiana, collegando la Puglia all’Emilia-Romagna; la porzione che attraverserebbe l’Abruzzo impegnerebbe un’area di oltre 100 chilometri caratterizzata da alti livelli di rischio sismico e da siti di rilevanza naturalistica e storico-archeologica.

Il documento approvato dalla Commissione Ambiente del Consiglio regionale abruzzese impegna l’intero esecutivo regionale a opporsi alla costruzione del gasdotto SNAM in ogni sua fase e in ogni sede istituzionale, e promuove iniziative volte a fermare il progetto. La mozione, nello specifico, intende assegnare alla Regione la competenza per individuare le aree idonee a questo genere di progetti, garantendo la tutela dei territori a rischio sismico e idrogeologico; propone di sottoporre il progetto a una nuova Valutazione di Impatto Ambientale, che aggiorni i contenuti dell’ultima, risalente al 2011; chiede che venga condotta un’analisi indipendente del rapporto costi-benefici che tenga conto anche dei possibili rischi ambientali, sanitari e sociali; punta a vincolare l’area di Case Pente a Sulmona, dove i lavori per il metanodotto avevano fatto emergere un sito archeologico di rilevante valore storico.

Il metanodotto abruzzese a cui si oppone la Regione sorgerebbe a Sulmona e costituisce uno dei cinque tratti funzionalmente autonomi della Linea Adriatica, un ampio progetto infrastrutturale che intende collegare il Sud Italia al Nord Italia risalendo la dorsale appenninica dalla Puglia fino all’Emilia. La Linea Adriatica sarebbe lunga complessivamente quasi 700 chilometri: le prime due tratte, da Massafra a Biccari (195 chilometri tra Puglia e Basilicata) e tra Biccari e Campochiaro (73 chilometri tra Puglia, Campania e Molise), sono già state completate e si aggiungerebbero alle altre tre in costruzione. A Sulmona è prevista la costruzione di una centrale di compressione, nonché uno dei punti di snodo delle tre tratte rimanenti: quello che porterebbe a Foligno, per una lunghezza di oltre 170 chilometri. Le altre due tratte previste sono quelle tra Foligno e Sestino (114 chilometri, tra Umbria, Marche e Toscana) e tra Sestino e Minerbio (141 chilometri, tra Toscana ed Emilia-Romagna).

La ferma opposizione del Consiglio Regionale abruzzese al gasdotto SNAM arriva dopo oltre 15 anni di lotte e proteste [1] da parte dei comitati locali che si oppongono al progetto. L’area interessata è infatti ad alto rischio sismico e idrogeologico, si colloca all’ingresso del Parco Nazionale della Maiella, rappresenta un importante corridoio faunistico per l’orso bruno marsicano ed è sede di un sito archeologico risalente all’epoca romana o italica, individuato dalla stessa SNAM durante i lavori.

Avatar photo

Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.