Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump [1], ha annunciato un cessate il fuoco «completo e totale» tra Israele e Iran, che aprirebbe la strada alla conclusione definitiva di quella che ha ribattezzato «Guerra dei 12 giorni». La pace inizierebbe formalmente domani, mercoledì 25 giugno, dopo un cessate il fuoco transitorio diviso in due fasi di 12 ore ciascuna: la prima a smettere di bombardare sarebbe Teheran, e poi toccherebbe a Israele. Poco dopo l’annuncio di Trump, il ministro degli Esteri iraniano Araghchi [2] ha smentito il raggiungimento di un accordo, ma ha affermato che l’Iran avrebbe rispettato la tregua se Israele avesse fatto lo stesso, riservandosi il diritto di rispondere agli attacchi. È esattamente quello che è successo: nella notte, Israele e Iran hanno continuato a scambiarsi attacchi, l’ultimo dei quali è giunto da Teheran attorno allo scoccare dell’ora stabilita. Non risulta insomma chiaro se la tregua annunciata da Trump terrà, ma le rispettive emittenti di Stato hanno riportato l’entrata in vigore del cessate il fuoco, e Israele ha annunciato [3] di avere accettato la proposta di Trump.
Nel proprio annuncio, il presidente degli Stati Uniti ha usato i suoi caratteristici toni entusiasti: «Congratulazioni a tutti», ha scritto Trump interamente in maiuscolo. «È stato pienamente concordato tra Israele e Iran che ci sarà un cessate il fuoco completo e totale». Trump ha pubblicato il proprio post sul social Truth pochi minuti dopo mezzanotte (ora italiana); qualche minuto prima, un ufficiale iraniano avrebbe detto all’emittente statunitense CNN [4] che l’Iran non aveva ancora ricevuto alcuna richiesta di cessate il fuoco. Poco prima delle 3 è arrivata la smentita ufficiale da parte di Araghchi: «Al momento, non esiste alcun “accordo” su alcun cessate il fuoco o cessazione delle operazioni militari. Tuttavia, a condizione che il regime israeliano ponga fine alla sua aggressione illegale contro il popolo iraniano entro le 4 del mattino, ora di Teheran, non abbiamo intenzione di proseguire la nostra risposta in seguito. La decisione finale sulla cessazione delle nostre operazioni militari verrà presa in seguito».
Il ministro degli Esteri iraniano è stato di parola: nella notte Repubblica Islamica e Stato ebraico hanno infatti continuato a scambiarsi missili fino allo scadere del termine fissato da Trump. Proprio mentre Trump rilasciava l’annuncio del presunto accordo, Israele ha lanciato un bombardamento verso Teheran, e l’Iran ha attaccato il Golan. I bombardamenti si sono protratti tutta la notte da ambo le parti; l’ultimo che si registra è stato lanciato dall’Iran pochi minuti prima dello scattare del cessate il fuoco, e sembra essere andato avanti fino a circa mezz’ora dopo. A partire da circa le 6:30, tanto l’Iran quanto Israele sembrano avere cessato gli attacchi. Alle 7, Trump [5] ha condiviso un altro post sul proprio social Truth, in cui annuncia l’entrata in vigore del cessate il fuoco e chiede a Israele e Iran di non violarlo. Non è ancora chiaro se il cessate il fuoco terrà: al momento solo Israele ha accettato ufficialmente la proposta di Trump, mentre l’ultimo aggiornamento dall’Iran risulta quello di Araghchi.