Martedì 24 giugno. Dopo i bombardamenti americani sull’Iran, la risposta iraniana contro le basi militari USA in Medio Oriente (qui [1] il nostro flusso di ieri) e dopo che nella notte di oggi Donald Trump ha annunciato [2] il raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco. Oggi si misura la tenuta di un accordo che formalmente non è stato ufficialmente accettato da nessuna delle parti.
Ore 20:45 – Netanyahu: “vittoria storica sull’Iran”
Il primo ministro israeliano Netanyahu ha dichiarato che quella ottenuta contro l’Iran è stata una “vittoria storica”, che “rimarrà per generazioni”. L’esercito israeliano ha inoltre dichiarato, in un post su X, che gli attacchi contro l’Iran hanno “fatto arretrare di anni il programma nucleare dell’Iran, e lo stesso vale per il suo programma missilistico”.
Ore 18:07 – Intanto continuano gli attacchi in Cisgiordania
Mentre Teheran festeggia, continuano le aggressioni in Cisgiordania. A partire da stamattina, l’esercito israeliano ha effettuato un raid contro il villaggio di Al-Mazra’a Al-Gharbiya, nel Governatorato di Ramallah; sempre nel governatorato di Ramallah, sono state registrate operazioni di demolizione degli olivi della città di Turmus Aya. Israele ha inoltre continuato le operazioni di demolizione nel campo di Nur Shams, a Tulkarem, così come nel quartiere arabo Ras Khamis di Gerusalemme.
I maggiori episodi di violenza da parte di esercito e coloni, tuttavia, si sono concentrati a Jenin e Nablus. Nella prima, nel tardo pomeriggio, le IDF hanno lanciato un attacco con colpi di mortaio, mentre intanto hanno portato avanti le operazioni di demolizione. Nella seconda, invece, le IDF hanno attaccato il campo profughi di Askar al-Jadeed, e sgomberato un edificio di Luban e-Sharkiya, città situata qualche chilometro a sud di Nablus, per convertirlo in un avamposto militare.
Ore 17:45 – Gli iraniani festeggiano la “vittoria”
Intanto, il popolo iraniano è sceso in piazza per celebrare quella che il Paese sta descrivendo come una vittoria contro gli Stati Uniti e Israele. I cittadini si sono riuniti a Piazza Enqelab, a Teheran, dove hanno intonato cori contro gli USA e Israele.

Ore 17:28 – L’Iran vuole continuare il programma di arricchimento dell’uranio
Parlando all’agenzia di stampa iraniana Mehr, il direttore dell’organizzazione per l’energia atomica iraniana, Mohammad Eslami, ha affermato che l’agenzia sta prendendo disposizioni per prevenire l’interruzione del programma nucleare del Paese, sottolineando che «l’Iran ha capacità e competenze che gli consentono di continuare a progredire nel settore nucleare senza interruzioni». L’annuncio di Eslami arriva dopo una dichiarazione del direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Rafael Grossi, che si è congratulato con le parti per il raggiungimento di un cessate il fuoco, e ha affermato di volere riaprire i tavoli per parlare del programma nucleare iraniano con le autorità della Repubblica Islamica.
Ore 16:23 – Trump dice alla Cina che può continuare a comprare petrolio iraniano
Dopo la momentanea de-escalation, il presidente degli Stati Uniti ha condiviso un post in cui dice alla Cina che può tornare a comprare il petrolio dall’Iran, a testimonianza della sua convinzione della tenuta del cessate il fuoco: «La Cina può ora continuare ad acquistare petrolio dall’Iran. Si spera che ne acquistino parecchio anche dagli Stati Uniti. È stato un onore riuscire a renderlo possibile!».

Ore 15:54 – Per ora il cessate il fuoco sembra tenere
Dopo circa due ore dall’attacco al radar iraniano da parte di Israele, il cessate il fuoco sembra tenere. Mentre la tensione sembra scemare, il presidente Trump si è preso i meriti della temporanea buona riuscita della pacificazione tra le parti. In generale dopo una notte particolarmente violenta, gli attacchi di oggi sono diminuiti non appena raggiunto l’orario del cessate il fuoco annunciato da Trump. A parte l’attacco che Israele ha affermato di avere ricevuto e quello che successivamente ha lanciato, nessuna delle parti ha denunciato di essere stata bersagliata.
Ore 14:51 – Israele ha attaccato un radar iraniano, nonostante gli avvisi di Trump
Il governo Netanyahu ha dichiarato di aver condotto un attacco contro un sistema radar iraniano a nord di Teheran. Secondo il governo israeliano l’attacco non sarebbe una violazione del cessate il fuoco, ma una legittima risposta alle violazioni iraniane. Dopo avere discusso con Trump, si legge in un comunicato del governo israeliano, Israele «si è astenuto da ulteriori attacchi».
L’attacco sarebbe stato fortemente ridotto, quasi di carattere dimostrativo. Non è chiaro – scrive il quotidiano Times of Israel – quanto esteso fosse inizialmente l’attacco pianificato da Israele.
Ore 13:37 – Trump accusa Israele di aver violato per prima il cessate il fuoco e intima: “Riportate indietro gli aerei”
Secondo Trump, il cessate il fuoco è stato violato sia da Israele che dall’Iran. Lo ha dichiarato ai media statunitensi prima di partire per il vertice NATO nei Paesi Bassi. Il presidente degli Stati Uniti si è detto «insoddisfatto» dell’atteggiamento di entrambi i Paesi, ma soprattutto di Israele, precisando che Tel Aviv ha colpito Teheran subito dopo aver accettato l’accordo.
Successivamente, in un comunicato pubblicato sul suo social Truth, ha rincarato la dose, minacciando Israele: «Non lanciate quelle bombe. Se lo fate, è una violazione grave. Riportate a casa i vostri piloti, subito!». Poi, alle ore 13:28, ha aggiunto: «Israele non attaccherà l’Iran. Tutti gli aerei torneranno a casa, mentre faranno un saluto amichevole all’Iran. Nessuno sarà ferito, il cessate il fuoco è in vigore!».
Ore 12:55 – Nel frattempo continua il massacro a Gaza: altri 37 palestinesi uccisi
Fonti mediche di Gaza, riportate da Al Jazeera, affermano che le forze israeliane hanno ucciso almeno 37 palestinesi nella Striscia dalle prime ore di questa mattina. Ventinove di questi sono stati uccisi in un attacco avvenuto nei pressi di un centro di distribuzione alimentare gestito dalla controversa agenzia statunitense Gaza Humanitarian Foundation [4] (GHF).
Il direttore dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), Philippe Lazzarini, è tornato ad attaccare con forza il sistema di aiuti predisposto a Gaza da Stati Uniti e Israele, definendolo «un abominio» e «una trappola mortale».
Da fine maggio, più di 450 persone sono state uccise e circa 3.500 ferite sotto il fuoco israeliano mentre cercavano aiuto, molte delle quali nei pressi dei siti della GHF.
Nel video seguente sono mostrati palestinesi di Gaza in fuga dagli spari dell’esercito israeliano contro i civili in fila per avere aiuti umanitari.
Ore 10: 45 – L’Iran nega di aver rotto il cessate il fuoco
Secondo quanto riportato dalla tv pubblica iraniana il governo di Teheran ha negato con forza l’accusa israeliana di aver violato il cessate il fuoco. L’Iran nega di aver lanciato missili su Israele dopo la sua entrata in vigore.
Ore 10:15 – Israele annuncia risposta militare alla presunta violazione iraniana
Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato di aver dato istruzioni all’esercito di «rispondere con forza alla violazione del cessate il fuoco da parte dell’Iran con attacchi intensi contro obiettivi del regime nel cuore di Teheran». Mentre il Ministro Delle Finanze, Bezalel Smotrich, tra i membri più estremisti dell’esecutivo sionista, ha promesso che «Teheran tremerà».
Ore 9:35 – Israele accusa l’Iran di violazione del cessate il fuoco
L’esercito israeliano ha dichiarato che due missili balistici sono stati lanciati dall’Iran verso il territorio israeliano dopo l’entrata in vigore della tregua. Nel nord di Israele e nella città di Haifa sono entrate in funzione le sirene antiaeree. I missili sarebbero stati intercettati dal sistema di difesa israeliano. La tregua già vacilla.
Il contesto
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato un cessate il fuoco «completo e totale» tra Israele e Iran, che aprirebbe la strada alla conclusione definitiva di quella che ha ribattezzato «Guerra dei 12 giorni». La tregua è iniziata formalmente questa mattina. L’annuncio è stato dato in una serie di comunicati, dai toni insieme biblici e quasi surreali, pubblicati sul social network Truth. Nel primo Trump ha scritto «Congratulazioni mondo, ora è tempo di pace», nell’ultimo – dopo aver annunciato i dettagli della tregua – ha specificato che «Israele e l’Iran sono venuti da me, quasi simultaneamente, e mi hanno detto: “Pace!”». E che lui già sapeva «che era l’ora». Prima di promettere: «Entrambe le nazioni vedranno un futuro ricco di amore, pace e prosperità. Hanno tanto da guadagnare, eppure tanto da perdere se si allontanano dalla strada della giustizia e dalla verità. Il futuro per Israele e l’Iran è illimitato e pieno di grandi promesse. Dio vi benedica entrambi!»
Il ministro degli Esteri iraniano Araghchi ha smentito il raggiungimento di un accordo, ma ha affermato che l’Iran avrebbe rispettato la tregua se Israele avesse fatto lo stesso, riservandosi il diritto di rispondere agli attacchi. È esattamente quello che è successo: nella notte, Israele e Iran hanno continuato a scambiarsi attacchi, l’ultimo dei quali è giunto da Teheran attorno allo scoccare dell’ora stabilita. Non risulta insomma chiaro se la tregua annunciata da Trump terrà, ma le rispettive emittenti di Stato hanno riportato l’entrata in vigore del cessate il fuoco, e Israele ha annunciato di avere accettato la proposta di Trump.