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L’AIEA sbugiarda i leader UE: “nessuna prova che l’Iran stia fabbricando armi nucleari”

Dopo una settimana di speculazioni, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica smentisce quanto dichiarato da tutti i leader del blocco Occidentale: l’Iran non sta sviluppando nessuna arma nucleare. A dirlo è stato il direttore dell’AIEA Rafael Mariano Grossi, in occasione di un’intervista all’emittente statunitense CNN: «Ciò che abbiamo riportato è che non avevamo alcuna prova di uno sforzo sistematico per passare a un’arma nucleare». La smentita arriva dopo giorni di bombardamenti israeliani sui siti nucleari iraniani giustificati sulla base di un rapporto dello stesso Grossi, distorto dalla maggior parte dei politici del mondo. Non c’è insomma nessuna «minaccia reale», come definita da Giorgia Meloni: «Per avere un’arma nucleare», infatti, «bisogna metallizzare l’uranio, avere nutrienti, detonatori; bisogna avere materiali da inserire nella testata per farla esplodere. Per non parlare del fatto che potresti volerla testare», ha specificato Grossi; tutte cose, come provato svariate volte da diversi rapporti, che l’Iran non sta facendo.

Nelle ultime settimane, i leader di tutto il mondo stanno utilizzando il rapporto dell’AIEA per giustificare le aggressioni israeliane all’Iran e descriverle come attacchi preventivi. La premier italiana Giorgia Meloni ha parlato di una «minaccia reale», di fronte alla quale «Israele ha diritto di difendersi»; la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen [1] ha rimarcato «la forte preoccupazione» dell’UE sui programmi nucleari e missilistici balistici dell’Iran, sottoscritta anche dal presidente francese Macron [2]; il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha affermato che Israele sta facendo «il lavoro sporco» per conto nostro, e intimato l’Iran a «fare un passo indietro» suggerendo velatamente un possibile coinvolgimento europeo nel conflitto. Israele, dopo tutto, ha giustificato le proprie aggressioni proprio facendo appello alla presunta intenzione di costruire armi nucleari dell’Iran. L’intervista [3] a Rafael Grossi sbugiarda tutte queste dichiarazioni, mostrando il chiaro intento retorico dei leader occidentali. Grossi taglia la questione alla radice: «C’è questa competizione su chi ha torto o ragione riguardo al tempo necessario all’Iran per costruire un’arma nucleare», ha detto. «Sono speculazioni». «Se ci fosse stata qualche attività clandestina, nascosta o lontana dai nostri ispettori, avremmo potuto saperlo»; eppure, non ci sono prove.

Le parole di Grossi confermano quanto già noto da tempo: non c’è alcuna prova che Teheran si stia dotando di armi nucleari. A gennaio, in occasione della conferenza di sicurezza Cipher Brief, il direttore della CIA William Burns ha affermato che malgrado l’Iran stia aumentando la propria produzione di uranio arricchitonon starebbe producendo alcuna arma nucleare, ipotesi che ha poi ribadito all’emittente statunitense NPR [4]. A marzo, la direttrice dell’intelligence statunitense Tulsi Gabbard [5] ha sottoscritto quanto detto da Burns in occasione di una seduta davanti al Senato. L’Iran, inoltre, è uno dei Paesi firmatari del trattato di non proliferazione nucleare, carta che, di contro, Israele non ha mai ratificato. È a tal proposito noto che lo Stato ebraico sia dotato di armi nucleari sebbene il governo israeliano non abbia mai confermato ufficialmente di possedere un arsenale nucleare.

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Dario Lucisano

Laureato con lode in Scienze Filosofiche presso l’Università di Milano, collabora come redattore per L’Indipendente dal 2024.