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Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato il cessate il fuoco a Gaza

Per la prima volta, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che chiede il cessate il fuoco immediato a Gaza. La risoluzione ha ricevuto 14 voti a favore, mentre gli Stati Uniti, che hanno potere di veto, si sono astenuti. Nel testo della bozza, molto breve, si chiede un cessate il fuoco per il mese di Ramadan che porti a un “cessate il fuoco duraturo e sostenibile” e si pone l’enfasi sulla necessità di aumentare il flusso di aiuti umanitari. Il voto è arrivato dopo mesi di tentativi falliti (gli Stati Uniti, il principale alleato di Israele, hanno posto il veto per quattro volte) nel trovare un accordo tra i membri del Consiglio per la richiesta di una tregua: l’ultimo è stato venerdì, quando Russia e Cina hanno posto il veto su una bozza di risoluzione proposta dagli USA. Le risoluzioni e le bozze del Consiglio di Sicurezza ONU, una volta approvate dalla maggioranza dei suoi membri (e dagli USA), diventano legge internazionale, vincolando tutte le parti al rispetto di quanto stabilito.

La richiesta di una tregua durerà solamente fino alla fine del Ramadan, ovvero per le prossime due settimane: allo scadere di questo periodo, dovranno essere discusse le condizioni per una tregua permanente e trovare una soluzione per una convivenza futura tra israeliani e palestinesi. «Il Consiglio di Sicurezza dovrà rimettere in moto un processo politico che miri alla soluzione dei due Stati, l’unica in grado di garantire la pace» ha dichiarato l’ambasciatore francese.

L’ambasciatore statunitense presso le Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, ha incolpato Hamas per il ritardo nel concordare un accordo, in quanto questo sarebbe stato facilitato se gli ostaggi israeliani fossero stati rilasciati prima. Ha anche aggiunto che l’astensione sul voto di oggi deriva dal fatto che «non eravamo d’accordo su tutto» – in particolare, riporta [1] al Jazeera, in merito al fatto che la risoluzione non condanna esplicitamente Hamas.

Dopo la notizia dell’approvazione della risoluzione, Netanyahu ha cancellato la visita di una delegazione israeliana alla Casa Bianca, invitata dal presidente Joe Biden per discutere dell’invasione di Rafah, nel sud della Striscia, l’ultimo grande centro urbano non toccato dall’assalto di terra israeliano – nei confronti della quale gli USA si sono dimostrati sempre più restii in questi giorni, soprattutto per l’assenza di un piano per proteggere il milione e mezzo di civili che si trovano lì.

[di Valeria Casolaro]