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Nonostante tutto

Volete che prendiamo posizione sull’agenda di basso profilo che ci proponete. E allora giù sondaggi sulla Ferragni, sul presunto fallo in area, sul raduno del club dei neri non per caso, sugli starnuti del papa. Il tutto mescolato con i missili che partono ma non sono missili, con il riscaldamento del pianeta al record assoluto, con i segnali inquietanti di vario genere. Poi il terzo fronte, quello catastrofico: conflitto mondiale imminente, influenza che fa stragi, paesi immersi nel caos rivoluzionario ecc, ecc. E poi la sezione ‘diplomatica’, gli Usa che dicono a Israele di non esagerare, la Cina che minaccia Taiwan… E le ondate: ancora quindici giorni, e un mese sulla violenza contro le donne poi silenzio…

Visto dallo spazio il panorama dell’informazione potrebbe sembrare quello di un ospedale psichiatrico. Lo schizofrenico in politica, il compulsivo sui social, il depresso un po’ dappertutto, il malinconico deluso pieno di miliardi, l’isterico davanti ai quadri del Seicento, il maniaco persecutore allenatore di calcio.

Piano per favore, relax. Un po’ di attenzione. Gli accattoni ci saranno sempre, gli sfruttati anche, non parliamo dei truffati, è inevitabile che in Bangladesh il reddito procapite sia quello che è ma è inquietante che in California sia sceso. E The Economist che cosa dice di Draghi candidato? e il mio amico sulle Ande che mi ha mandato un post sui raccoglitori di patate che sono fratelli anche tra di loro ma figli di chi, di Dio, di qualche strana signora, del caso. Di chi?

E tu che mi scruti incazzato mentre cammino per i fatti miei perché invece non sorridi, non pensi che ci sono due mondi, uno quello dei racconti che circolano e uno quello dei racconti che sei in grado di scriverti tu? Se non ce la fai con la fantasia comprati un romanzo, vai al cinema, prega davanti a un tramonto e goditi quel senso surreale, pesante anche ma gioioso di avere delle idee tue. Ma quando le vorrai mettere in rete stai attento, vai di fantasia non di rabbia.

[di Gianpaolo Caprettini]