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Padova: due diciassettenni invocano la pace in chiesa, la polizia li porta in questura

Due giovani di 17 anni sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata e turbamento di funziona religiosa, a Padova, per aver preso la parola alla fine della messa di Natale ed invocato la pace in Palestina e una maggior giustizia sociale nel mondo. I due, afferenti alla campagna Fondo Riparazione di Ultima Generazione, hanno esposto cartelli recanti le scritte “Gesù nasce, il pianeta muore” e “Meno soldi alle armi, più soldi alla gente”. Poco dopo l’inizio del loro intervento, sono stati interrotti dal servizio di sicurezza della chiesa e consegnati alle forze dell’ordine, che li hanno successivamente portati in questura.

«Questo non è un Natale di gioia. Come possiamo cantare mentre a Gaza si muore? Come facciamo a fare finta di niente quando ai nostri figli spetta un futuro di siccità, carestie, inquinamento e collasso? Come possiamo pensare al pranzo di Natale mentre fuori di qui qualcuno deve scegliere tra le bollette ed il cibo? In un Paese che non sa cosa vuol dire essere unito, come affrontare i prossimi anni insieme, senza lasciare indietro nessuno?» ha dichiarato Federica, 17 anni, mentre si trovava inginocchiata di fronte all’altare della Basilica di Sant’Antonio. Il messaggio, di natura del tutto pacifica, non è però stato gradito dai presenti, al punto da richiedere l’intervento della polizia. “Questo è l’ennesimo esempio di una reazione totalmente sproporzionata contro cittadini che pacificamente esercitano il diritto di manifestare” ha dichiarato Ultima Generazione in un comunicato [1]. “Dobbiamo tutti riflettere sull’assurdità di continuare la propria quotidianità di fronte a guerre, diseguaglianze e disastri causati dall’emergenza eco-climatica. Chiediamo al pubblico di prendere coraggio e guardare l’emergenza attuale. Di prenderci delle responsabilità tutti insieme contro l’ennesimo governo indifferente ai problemi della popolazione”.

[di Valeria Casolaro]