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Vaccini Covid: la campagna quinta dose è un costosissimo flop totale

L’idea di fare un nuovo richiamo vaccinale contro il Covid-19 continua a non convincere gran parte degli italiani, inclusi i soggetti considerati vulnerabili per età e condizioni mediche ai quali è stata raccomandata dalle autorità sanitarie. Sono solo poco più di un milione ad oggi le somministrazioni di Omicron XBB.1.5, il nuovo vaccino Pfizer approvato da agosto dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA). Sono 1.267.812 le dosi somministrate al 7 dicembre, ovvero circa il 2,1% della popolazione, di cui 192.288 somministrate nell’ultima settimana. Nella fascia over 80 gli immunizzati sono solo l’8,9% sul totale e nella fascia 12-59 sono solo 184.790 (lo 0,5%) coloro che hanno deciso di ricevere la quinta dose. Si tratta di vaccini che, se non verranno somministrati entro la data indicata, finiranno accumulati insieme alle 47 milioni di dosi già in smaltimento da novembre pagate circa 700/800 milioni di euro e alle 39,6 milioni di fiale in arrivo entro il 2026.

Nonostante il ministero della Salute si sia apprestato a ricordare che l’aumento di infezioni è rimasto [1] comunque al di sotto della soglia critica, nell’ultima settimana i casi di Covid-19 sono stati 59.498 (+14%) ed i decessi 307 (+5,5%). È poi cresciuto anche il tasso di positività ai tamponi (+2,9%) ed il numero di ricoveri: 6.668 (10,7%) contro i 5.741 (9,2%) al 29 novembre. Tuttavia, la stessa accelerazione non è stata registrata per la campagna di immunizzazione relativa alle quinte dosi, particolarmente raccomandante dal ministero della Salute a over 60 e fragili, ma ad ogni modo disponibili per chiunque voglia sottoporcisi a partire dai 6 mesi di età. Sono solo 411.247 i vaccinati con Omicron XBB.1.5 over 80, ovvero l’8,9% sul totale (circa 4,6 milioni di persone). Per la fascia 70-79 poi il numero cala [2] a 400.748 (6,6% del totale) e per la fascia 60-69 si scende fino a 270.874 dosi, ovvero il 3,6% sul totale (circa 7,5 milioni di persone). Infine, tra gli over 12 e gli under 60 sono 184.790 le somministrazioni al 7 dicembre, ovvero lo 0,5% sul totale della platea. A livello regionale, al primo posto si colloca la Lombardia con 115.347 quinte dosi somministrate, seguita da Emilia Romagna (68.811) e Toscana (65.736).

Con questo ritmo, il rischio è quello di accumulare altre dosi di vaccino scadute o inutilizzabili, che andranno ad accumularsi a quelle già in smaltimento [3] in queste settimane. Sono circa 46,7 milioni le fiale lasciate scadere nei magazzini italiani e, se si considera quindi che nel nostro Paese sono arrivate 241,5 milioni di dosi, circa una su cinque è già da buttare. Si tratta principalmente di vaccini Pfizer/Biotech e Moderna che, mediamente, corrispondono ad una perdita di oltre 700 milioni di euro, che vanno poi sommati ai circa 3 milioni spesi in ghiaccio secco per la conservazione. Attualmente sono più di 40 milioni i vaccini stoccati nei magazzini delle Regioni e dello Stato italiano, ma tra questi alcuni non si usano perché non aggiornati all’ultima variante. In ogni caso, tutte le fiale scadranno entro luglio 2024 e, inoltre, sono in arrivo altre 9 milioni di dosi entro fine anno e altrettante nel 2024, 2025 e 2026, per un totale di 39,6 milioni al costo di circa 850 milioni di euro nei prossimi 3 anni.

Il Covid Omicron XBB.1.5 è il nuovo vaccino approvato [4] dall’EMA ad agosto e prodotto da Pfizer-BioNTech. L’approvazione è stata raccomandata per tutti gli adulti e per i bambini al di sopra dei sei mesi di età. Nel comunicato rilasciato, l’EMA assicura che “nella decisione di raccomandare l’autorizzazione, il CHMP (Comitato per i medicinali a uso umano, ndr) ha considerato tutti i dati disponibili su Comirnaty e sugli altri vaccini adattati, compresi i dati su sicurezza, efficacia e immunogenicità”. Tuttavia, per quanto riguarda l’efficacia l’EMA si è limitata ad ipotizzare che siccome essa “è strettamente correlata ad altre varianti attualmente in circolazione, si prevede che il vaccino contribuisca a mantenere una protezione ottimale”. Per quanto riguarda invece i profili di sicurezza, non si è ritenuto di dover raccogliere nuove informazioni in quanto “i vaccini adattati funzionano allo stesso modo dei vaccini originali” e “le autorità hanno acquisito una conoscenza approfondita sulla sicurezza del vaccino”.

[di Roberto Demaio]