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Il bullismo digitale di Bassetti

«È semplicemente casuale. […] Volevo far capire che le emorragie non vengono solo ai vaccinati. Il mondo no vax ha la coda di paglia». Ha provato a giustificarsi così, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, in un’intervista a Quotidiano Nazionale [1], dopo la bufera social suscitata da un post sul suo profilo X [2]. Un riferimento lampante, seppure indiretto, ad Alessandro Meluzzi, ricoverato in ospedale dopo una ischemia. 

Mentre lo psichiatra e criminologo lottava in rianimazione dopo il malore che lo ha colpito qualche giorno fa nel suo ufficio a Rimini, il professor Bassetti si burlava delle condizioni del collega, noto per le sue posizioni disallineate contro i vaccini anti-Covid, scrivendo: «Ma non era solo radio #novax che diceva che ictus, ischemie e infarti venivano solo ai vaccinati?».

Il cattivo gusto per la tempistica e l’assenza di pietà in un momento così delicato sono stati i fattori scatenanti di una reazione durissima da parte del web. Gli screen del cinguettio di Bassetti sono, infatti, diventati virali, incassando numerose accuse, insulti e invettive. Molti hanno accusato l’infettivologo di aver fatto sarcasmo su una persona che sta lottando contro la morte e di essere privo di compassione, che compensa con l’accentuato narcisismo

Travolto dalle polemiche, Bassetti ha provato a difendersi, per poi lanciare come suo solito la palla in tribuna, attaccando i “no vax”: «Solo violenza inaudita, non sono in grado di accettare il confronto. Solo fuffa e ciarlataneria. Sono un professore universitario, ho un 102 di H index, non posso mettermi a discutere con questa gente». 

Eppure, “questa gente”, è stata tirata in ballo ripetutamente, proprio da Bassetti [3], con un vero e proprio accanimento che ha segnato un crescendo di atti persecutori da parte dell’infettivologo, che ha, al contempo, biasimato e lamentato, con un piagnisteo pubblico, la violenza “di ritorno” dei no vax nei suoi confronti.

Proprio Bassetti, però, ha cavalcato da subito la narrazione dominante, abbracciando l’equiparazione dei no vax ai terroristi: «Vanno trattati come tali, sono un movimento sovversivo, sono dei terroristi». È bene ricordare che le voci critiche e divergenti rispetto alla narrazione pandemica sono state trattate alla stregua di criminali (Klaus Davi [4]: «I No-vax ormai fanno danni come la ‘Ndrangheta»). I dissidenti sono stati più volte equiparati ai terroristi (J-Ax [5]:); sono stati chiamati “sorci” (Roberto Burioni [6]); si sono invitati i rider a sputare nel loro cibo (David Parenzo [7]); gli è stata augurata la morte (Andrea Scanzi [8]: «… mi godrei lo spettacolo di vedervi morire come mosche») o di diventare una “poltiglia verdastra” (Selvaggia Lucarelli [9]); su di loro sono stati invocati i cannoni di Bava Beccaris da Giuliano Cazzola. Quando nei salotti televisivi si permette ripetutamente a giornalisti, medici, ricercatori, artisti, intellettuali, di criminalizzare il dissenso e di sostenere che quelli che non si vaccinano “vanno sfamati col piombo”, diventa un po’ difficile continuare ad accusare a senso unico di violenza i cosiddetti “no vax”.  

Bassetti è stato una costante e un punto di riferimento di questo tipo di bullismo mediatico che trasuda arroganza e punta ad aggredire verbalmente, a insultare e a umiliare chiunque non condivida il suo pensiero e abbia criticato le misure liberticide o i protocolli ministeriali adottati in pandemia.

Il 2 novembre 2022, in un’intervista al Corriere della Sera [10], Bassetti attaccava i medici “no vax”, sentenziando che se fosse stato per lui li avrebbe obbligati a  «seguire corsi di virologia e immunologia».

Il 10 novembre del 2022 [11], l’infettivologo si scagliava ancora contro i medici contrari ai vaccini anti-Covid, invitandoli a «cambiare lavoro». In quest’intervista, Bassetti aggiungeva di avere “molta paura” di chi «per motivi psicologici dice no al vaccino. Sono gli stessi tipi di soggetti che diranno no all’antibiotico, al vaccino antinfluenzale, ecc.».

A gennaio gli strali social di Bassetti si sono indirizzati, con un post su Facebook [12] – immancabilmente corredato di sua fotografia – verso il quotidiano La Verità, reo a suo dire, di essere «da tempo l’organo ufficiale del movimento no vax, negazionista e no scienza e che si interessa ormai quasi unicamente di Covid e vaccini».

A marzo di quest’anno, invece, il direttore della Clinica di Malattie infettive presso il Policlinico San Martino di Genova si scagliava contro la decisione di indire una inchiesta giudiziaria [13] da parte della Procura di Bergamo, sulla gestione della pandemia: «Secondo me si sta buttando benzina sul fuoco dei negazionisti e dei no vax, perché oggi prendono l’indagine come una vittoria».

Ancora il 29 settembre di quest’anno, a proposito della campagna vaccinale, Bassetti [14] dichiarava: «Non vogliono vaccinarsi? Che muoiano contenti di morire, se è ciò che vogliono». 

Più recentemente, l’infettivologo ha incolpato i sempreverdi no vax di aver causato il caos [15] – sarebbe colpa loro il flop della quinta dose – e di aver generato il boom di polmoniti [16], sostenendo che l’antibiotico zitromicina è stato usato «con leggerezza e senza alcuna evidenza nella cura del Covid», chiamando in causa le responsabilità di “un certo mondo”, quello delle “cure domiciliari” e del “novaxismo”. 

Ora, dietro la pessima battuta di Bassetti su Meluzzi, possiamo ravvisare la nostalgia delle luci della ribalta e il cattivo gusto che lo hanno più volte spinto ad aizzare la reazione proprio di quei no vax che per primo perseguita e adora insultare. Richiamare di continuo l’attenzione, lanciare bordate e poi non concedere il diritto di replica non sta alle regole dei social [17]: Bassetti, per questo, è destinato a rimanere nel mirino degli haters a vita. E non c’è piagnisteo che tenga. Da bulletto digitale, continuerà a raccogliere la violenza e la zizzania che ha seminato. 

[di Enrica Perucchietti]