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Julian Assange è stato nominato cittadino onorario di Roma

Con 22 voti favorevoli su 34, il Comune di Roma ha approvato [1] la mozione con la quale si proponeva di rendere Julian Assange cittadino onorario della Capitale. La mozione annovera tra i primi firmatari la ex sindaca Virginia Raggi insieme ad altri quattro consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle. «È stato fatto un passo importante a tutela di Julian Assange, come persona e come simbolo» ha dichiarato Raggi, che ha spiegato come il risultato sia stato raggiunto grazie alla collaborazione delle associazioni Free Assange, Articolo 21, La mia Voce per Assange e Italiani per Assange. L’Assemblea Capitolina ha così approvato «un atto in cui si afferma che la libertà di stampa, la libertà e i diritti inviolabili delle persone sono valori fondamentali che Roma Capitale difende e tutela sempre a garanzia della piena efficacia della democrazia», ha concluso la consigliera.

Questa cittadinanza onoraria segue quella annunciata [2] dal Consiglio Comunale di Napoli il 28 settembre scorso. Dieci giorni prima, Anche Reggio Emilia aveva proclamato Assange cittadino onorario. Ad approvare l’onorificenza erano inoltre già stati i Consigli comunali di Catania, Pescara, Viareggio (Lucca), Castelnuovo Cilento (Salerno), Marcellinara (Catanzaro) e Lucera (Foggia), che è stato in assoluto il primo Comune a conferirgliela. Tre giorni fa, il Consiglio comunale di Perugia ha poi approvato [3] l’ordine del giorno presentato dai gruppi consiliari Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Idee Persone Perugia con cui ha garantito il “Sostegno al riconoscimento della libertà, della protezione e dello status di rifugiato politico a Julian Assange”.

Julian Assange è il fondatore di Wikileaks, portale in cui, dal 2010, diffuse centinaia di migliaia di file riservati statunitensi, tra cui quelli relativi ai crimini di guerra perpetrati in Iraq e Afghanistan. Per questo, Washington ha mosso contro di lui 18 capi d’accusa per la complicità nell’hackeraggio dell’archivio del Pentagono e per la violazione della legge statunitense sullo spionaggio. L’attivista è rinchiuso nel carcere di Belmarsh, a Londra, dal 2019. Il trasferimento negli Usa sembra ormai a un passo: il 21 aprile 2022 la Westminster Magistrates’ Court di Londra ha emesso per Assange l’ordine formale di estradizione negli Usa, controfirmato dalla ministra degli Interni britannica Priti Patel. Negli Stati Uniti, il giornalista rischia fino a 175 anni di carcere.

[di Stefano Baudino]