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La bufala del turismo in calo in Trentino per colpa degli orsi

«La questione orsi e lupi ha influito sull’andamento delle prenotazioni per la stagione estiva». A incolpare i plantigradi a LaPresse è Giovanni Battaiola, presidente dell’Associazione degli albergatori del Trentino, tracciando il bilancio sull’andamento della stagione per il settore.

A riprendere queste dichiarazioni e a delineare un ritratto preoccupante del turismo trentino è Trento Today [1], in cui Massimo Furlani vorrebbe far credere che il turismo in Trentino Alto Adige sia calato a causa della presenza di orsi e lupi e dei recenti fatti di cronaca che hanno portato diversi esponenti politici (il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti [2], in testa) e personaggi in vista (come Giuseppe Cruciani [3]) a chiedere l’abbattimento indiscriminato degli animali. Secondo il giornalista [4] di Trento Today, infatti, «I recenti casi legati alla gestione dei grandi carnivori in Trentino […] avrebbero avuto un impatto anche sul settore turistico della regione», sebbene poche righe più avanti si ammetta che «Quantificare in numeri l’impatto di quanto successo nei mesi scorsi sul turismo estivo non è possibile».

E infatti, a smentire a il Dolomiti [5] le dichiarazioni di Battaiola sulle cause del presunto calo di turisti è il presidente dell’Apt della Val di Sole, Luciano Rizzi. Che non si può dire certo amico degli orsi, dato che l’intervista inizia con il suo invito ad abbattere gli esemplari di orso che si avvicinano ai “nostri paesi”. Fatta questa premessa, Rizzi spiega che «Ad oggi, dal punto di vista turistico, la situazione sembra essere in linea con le aspettative». Semmai, aggiunge Rizzi, «i numeri leggermente più bassi rispetto al passato non sono da ricondurre alla presenza dell’orso, ma a motivi economici e al maltempo che ha segnato il mese di maggio e non solo». Rizzi spiega ancora che «I turisti […] ci chiamano e ci chiedono sempre come siamo messi con l’orso. E noi rispondiamo che è esattamente come gli anni scorsi e che ci sono delle regole da seguire».

Insomma, non sarebbero gli orsi a non aver accontentato le aspettative degli albergatori. E non è nemmeno difficile comprenderne le cause, dato che da settimane si parla di caro prezzi e di un momento delicato per il turismo, senza dover di certo scomodare gli orsi. La frenata per il turismo, con un sensibile calo delle domande, nel nostro Paese, non è dovuto a nessun allarme orsi o lupi, ma a un più banale aumento dei prezzi [6] che ha colpito tutto lo Stivale.

Se si registra un leggero calo nelle prenotazioni questo, secondi gli addetti del settore, è dovuto soprattutto a motivi economici e alle condizioni meteo. Lo pensa anche Paola Graifenberg [5], rappresentante per la Val di Sole dell’Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche che spiega che «In questo periodo c’è meno gente ma sembra essere una situazione generalizzata che non riguarda solo il nostro ambito. Le camere invendute di questo inizio di stagione non sono quindi da imputare alla presenza dell’orso. Piuttosto sono il meteo o la situazione economica che preoccupa la nostra clientela abituale».

Della stessa idea il direttore di Asat-Associazione albergatori e imprese turistiche della Provincia di Trento, Davide Cardella, che l’11 luglio, in un’altra intervista a il Dolomiti [7], spiegava che «A pesare nella prima fase dell’estate il meteo e la crisi economica, più della vicenda orso».

Il 5 agosto il TGR Trento [8] ha mandato in onda le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Trentino Marketing Maurizio Rossini che commentava i dati leggermente in calo: «Non è un dramma […] Anzi, probabilmente il Trentino, quando si tireranno le somme alla fine dell’estate, farà meglio della media italiana». Non solo, perché Rossini aggiunge un dettaglio che scagiona definitivamente gli orsi: «A pesare, sui risultati del momento, il calo dei tedeschi, che quest’anno preferiscono le vacanze dietro casa. Poi l’inflazione e il meteo, che sta mettendo a dura prova i rifugi di alta montagna».

Come osserva la pagina Facebook Smentiamo le fake news e le invenzioni su orsi e lupi, l’articolo di Trento Today risulta essere l’ennesima strumentalizzazione volta a distorcere l’opinione pubblica e ad avallare quel clima di terrorismo mediatico e a istigare l’odio nei confronti di orsi e lupi, «i soliti capri espiatori di Fugatti alla ricerca di voti».

[di Enrica Perucchietti]