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In Calabria sono state commissariate 30 amministrazioni comunali

Nel corso di una riunione avvenuta nella giornata di ieri e presieduta dal Presidente della Regione Roberto Occhiuto, la Giunta regionale della Calabria ha deliberato [1] il commissariamento di 30 comuni che non avrebbero “attuato la necessaria vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia in tema di controllo del territorio e la repressione dell’abusivissmo”. Tra gli enti commissariati “per inerzia e inadempienza” figurano centri urbani importanti come Vibo Valentia e Lamezia Terme, e celebri località turistiche, tra cui Soverato (Catanzaro), Praia a Mare, Scalea, Castrovillari, Paola (Cosenza) e Isola Capo Rizzuto (Crotone). Le statistiche dimostrano che, da lungo tempo, il territorio calabrese è uno dei più martoriati dalla pratica dell’abusivismo edilizio, fenomeno che anche negli ultimi anni ha mantenuto dimensioni estremamente preoccupanti in Italia e, in particolare, nelle regioni del Meridione.

“L’abusivismo edilizio – si legge in un comunicato diffuso [2] dall’ufficio stampa della Giunta – è un fenomeno di diffusa perpetrazione del reato di abuso edilizio, tale da assumere una particolare e incisiva rilevanza sociale e politica. Oggi, uno degli aspetti di maggior rilevanza nell’analisi del fenomeno abusivistico è la rischiosità della violazione di norme e disposizioni legate alla sicurezza. Fra queste, diverse norme vietano l’edificazione su suoli che non consentono un accettabile grado di sicurezza statica dell’eventuale edificato. È il caso, ad esempio, di aree soprastanti zone a rischio frana o alluvione e di zone a elevato rischio sismico”. Dunque, la Regione Calabria “intende rafforzare le azioni di prevenzione e dissuasione delle attività edilizie abusive sul territorio, contrastando il fenomeno dell’abusivismo edilizio in base agli strumenti normativi vigenti”, chiude la nota.

“Quella approvata oggi dalla Giunta è una delibera davvero importante, la Calabria ha bisogno di questi segnali di discontinuità – ha commentato [3] su Twitter il governatore della Calabria Roberto Occhiuto -. La lotta all’abusivismo edilizio è una priorità per il mio governo. Lavoriamo per diffondere la cultura della legalità e per difendere il nostro territorio”.

I numeri riferiti al fenomeno dell’abusivismo edilizio in Calabria – e, più in generale, nei territori del Sud Italia e delle Isole – sono impietosi. Secondo gli ultimi dati [4] Istat riferiti al 2021, infatti, la Calabria si posiziona al secondo posto nella classifica delle Regioni meno virtuose con un’indice di abusivismo edilizio del 47,7% (dunque, quasi la metà delle abitazioni autorizzate dai Comuni sono risultate abusive). Al primo posto vi è invece la Campania, con il 48,8; a pari merito con la Calabria al secondo posto trova invece spazio la Basilicata, seguita dalla Sicilia (45,8). Le quattro regioni italiane con l’indice più basso sono Friuli-Venezia Giulia (3,2) e Trentino-Alto Adige (3,2), seguite dal Piemonte (4,1) e dalla Valle d’Aosta (4,1). Insomma, più si scende per lo stivale e più la situazione peggiora: l’indice di abusivismo medio delle regioni del Nord è pari a 4,3, quello del Centro passa a 13,8 e quello del Sud si attesta a 39,2.

Anche il nuovo rapporto di Legambiente “Mare Monstrum”, frutto di una elaborazione dei dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto, delinea [5] uno scenario molto allarmante sulla pressione illegale ai danni dei mari italiani, di cui l’abusivismo edilizio è uno degli ingredienti fondamentali. Anche questa classifica è dominata in negativo dalla Campania, dove nel 2022 sono stati accertati 1.245 i reati (il 26% del totale registrato a livello nazionale). La Calabria, pur occupando il quarto posto dopo Puglia e Lazio, si mantiene seconda per il numero di illeciti amministrativi (1.018) e sanzioni (1.062).

[di Stefano Baudino]