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L’UE approva il nuovo pacchetto di aiuti: altri 3 miliardi all’Ucraina

Bruxelles ha approvato altre due rate di aiuti a Kiev da 1,5 miliardi di euro ciascuna, la prima arriverà ad agosto e la seconda a settembre di quest’anno. Fanno parte del quadro pacchetto “Plus” di assistenza finanziaria all’Ucraina, che ha raggiunto ora la quota di 10,5 miliardi di euro complessivi mobilitati da Bruxelles nel 2023. Il pacchetto prevede un tetto massimo di 18 miliardi di euro per il 2023. L’annuncio è arrivato direttamente dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha twittato: «Attacchi russi alle infrastrutture ucraine per lo stoccaggio e l’esportazione del grano. Mentre la Russia continua la sua spietata guerra, noi continuiamo a sostenere l’Ucraina. Oggi abbiamo versato altri 1,5 miliardi di euro per aiutare a mantenere in funzione lo Stato e riparare le infrastrutture. Ne arriveranno altri». La Commissione europea ha anche proposto 50 miliardi di euro tra il 2024 e il 2027 attraverso la revisione intermedia per il bilancio a lungo termine dell’Unione «per finanziare riforme trasformative e investimenti in Ucraina».

Secondo Bruxelles, il sostegno finanziario all’Ucraina dall’inizio della guerra ammontava [1] a ben 70 miliardi di euro (di cui 15 miliardi in aiuti militari) a maggio e ora ammonterebbe a più di 76 miliardi di euro. Nonostante gli effetti negativi sull’economia degli stati europei, tra cui l’Italia che fino a gennaio 2023 avrebbe perso [2] ben 76 miliardi di euro, e le opinioni contrastanti dei cittadini sull’invio di armi e aiuti economici, la Commissione ha concluso che l’Ucraina ha continuato a compiere progressi «soddisfacenti» verso l’attuazione delle condizioni politiche concordate e ha rispettato gli obblighi di rendicontazione, sbloccando quindi il pagamento di due ulteriori tranche da 1,5 miliardi di euro ciascuna. Secondo Bruxelles, Kiev avrebbe inoltre rafforzato la stabilità finanziaria, lo Stato di diritto, il sistema del gas e avrebbe migliorato l’efficienza energetica promuovendo un clima imprenditoriale migliore.

[di Roberto Demaio]