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Il Consiglio di garanzia del Senato ha reintrodotto i vitalizi per gli ex senatori

Dopo il taglio intervenuto 5 anni fa, i vitalizi tornano ad essere realtà, almeno per gli ex inquilini di Palazzo Madama. A stabilirlo, una decisione del Consiglio di garanzia del Senato, che, abolendo la delibera 6 del 2018 che ricalcolava i vitalizi degli ex parlamentari in base al sistema contributivo, produrrà la redistribuzione dei mega-assegni a ben 851 ex senatori e a 444 familiari di ex senatori ormai deceduti.

La delibera cancellata era stata approvata il 16 ottobre 2018 ed era entrata ufficialmente in vigore dal gennaio 2019. Riguardava tutti i senatori che avessero completato almeno una legislatura a Palazzo Madama entro il 31 gennaio 2011. Dal 2012, infatti, i vitalizi sono stati eliminati per i nuovi membri del Parlamento con la creazione di normali pensioni in cui l’assegno viene calcolato non sulla base dello stipendio ottenuto, ma dei contributi versati. Fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle, che alle elezioni del 2018 raggiunse la maggioranza relativa in Parlamento, la delibera stabiliva infatti che il medesimo sistema contributivo venisse esteso anche agli assegni maturati entro la fine del 2011. Con la conseguente riduzione (in media del 20%) del vitalizio degli ex inquilini di Palazzo Madama. Molti dei quali, però, hanno promesso battaglia fin dal primo momento.

La decisione [1] del Consiglio di Garanzia, organo di appello della giustizia interna del Senato, ha ottenuto il semaforo verde grazie al sì dell’ex senatore di Forza Italia Luigi Vitali: in quanto presidente dell’organo, il suo voto ha avuto valenza doppia. Un voto favorevole è arrivato anche da Ugo Grassi (Idea Cambiamo!). Dal momento che Alberto Balboni (FdI) e Pasquale Pepe (Lega) hanno votato in senso contrario, decisiva per il via libera finale all’abolizione del taglio è stata l’astensione di Valeria Valente, senatrice del Partito Democratico. Il verbale della seduta ha ufficializzato “la cessazione degli effetti della delibera 6 del 2018 a far data dal 13 ottobre 2022”.

Il percorso, in realtà, parte da lontano. Con una decisione della Commissione contenziosa del Senato, già nel giugno 2020 era stato ridotto (ma non eliminato) il taglio. Poi, nel dicembre 2021, il medesimo Consiglio di Garanzia presieduto da Vitali aveva stabilito che il Senato dovesse ricalcolare al rialzo tutti i vitalizi, ridimensionando – come fatto poco prima anche dalla Camera – i tagli operati dal 2018, ma anche rimettendo il caso alla Corte Costituzionale. La Consulta, nel novembre 2022, aveva spiegato che, essendo stata la rideterminazione dei vitalizi disposta con un regolamento minore del Senato, ovvero attraverso un atto che non ha forza di legge, non può costituire oggetto di un giudizio della Corte. La palla era dunque stata ripassata agli organi di autodichia di Palazzo Madama.

«Abbiamo rimesso le cose in regola secondo quanto ci ha suggerito il Consiglio di Stato e secondo la strada tracciata dalla Corte costituzionale per i tagli alle pensioni d’oro che devono prevedere un tempo limitato di riduzione – ha dichiarato un soddisfatto Luigi Vitali. – Anzi, secondo questi criteri il taglio non potrebbe superare tre anni. Noi siamo arrivati a cinque anni e da ottobre 2022 diciamo basta». Secondo il Presidente del Consiglio di garanzia, «la delibera del 2018 era stata fatta male e andava approvata una legge, come ha ribadito anche il Consiglio di Stato. Se questo Parlamento vuole tagliare i vitalizi occorre fare una legge, non una semplice delibera del Consiglio di presidenza del Senato o della Camera. Comunque la nostra decisione farà giurisprudenza e sono certo si adeguerà anche la Camera».

Sulle barricate, invece, il leader del M5S Giuseppe Conte. “Il Consiglio di Garanzia del Senato – composto per quattro membri su cinque da esponenti del centrodestra e purtroppo senza nessun rappresentante dei 5 Stelle – ha ripristinato alla chetichella i vitalizi per i senatori delle passate legislature“, ha scritto [2] su Facebook l’ex premier. “Proprio nell’ultimo giorno utile il centrodestra ha messo a punto questo colpo di mano, confezionando un regalo a chi già gode di vantaggi e trattamenti di favore, dimenticando cittadini e imprese che ogni giorno si sacrificano per sbarcare il lunario. Ecco cosa c’è sotto la maschera dei patrioti: nulla per cittadini, solo favori agli amici di Palazzo“, ha concluso.

[di Stefano Baudino]