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La provincia di Trento ci riprova: vuole mano libera per abbattere orsi e lupi

L’assessora provinciale all’Agricoltura, Foreste, Caccia e pesca Giulia Zanotelli, in accordo con il Presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, ha espresso la volontà da parte della giunta di apportare, come si legge in un comunicato stampa [1], “alcune modifiche legislative”, in riferimento alla legge provinciale del 2018 [2], volte a consentire una maggiore celerità ed efficacia nella gestione di esemplari problematici o pericolosi di grandi carnivori, dunque orsi o lupi”. Procedura che sarebbe gestita in tutto e per tutto – dal prelievo dell’esemplare o della cattura, fino all’abbattimento, “senza la richiesta del parere preventivo all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

Detta altrimenti, se tale modifica dovesse essere approvata, Fugatti potrebbe decidere autonomamente di intervenire contro gli animali reputati confidenti – cioè quelli che non temono la presenza umana – e catturare – ed eventualmente uccidere – quelli giudicati pericolosi, senza dover attendere autorizzare alcuna. Nel comunicato si legge inoltre che “con riferimento agli eventuali casi per i quali il Pacobace (Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali) autorizza sia la cattura che il prelievo a seconda del comportamento dell’esemplare, la formula che sarà adottata sarà sempre la seconda, cioè l’abbattimento”. In pratica, modificando la legge, la giunta vuole fare in modo che nel caso di orsi problematici, l’unica soluzione giudicata possibile sia l’abbattimento.

Quello degli orsi – e più in generale degli animali selvatici – è un tema piuttosto ricorrente negli ultimi mesi. L’argomento è tornato in cima alle cronache dopo un paio di episodi [3], entrambi accaduti in Trentino: l’uccisione di Andrea Papi, causata dall’orsa JJ4, avvenuta lo scorso 5 aprile e l’aggressione di un uomo da parte di un esemplare chiamato MJ5. Eventi che si sono trascinati dietro continue accuse e ricorsi al Tribunale regionale di giustizia amministrativa (TRGA): da una parte Fugatti, che ha firmato, per entrambi gli orsi, i decreti di abbattimento – sospesi però almeno fino al 13 luglio, quando il Consiglio di Stato dirà la sua; dall’atra le organizzazioni in difesa dei diritti degli animali, che si sono appellate alla giustizia e ai cavilli burocratici per bloccare le procedure.

Per quanto riguarda invece le modifiche alla legge, non è detto che passino. Soprattutto perché escludere il parere di ISPRA significherebbe disattendere a quanto invece stabilito dalla Costituzione e dalle regole dell’Unione Europea.

[di Gloria Ferrari]