- L'INDIPENDENTE - https://www.lindipendente.online -

A Milano la polizia locale picchia una donna disarmata in strada

Nella mattinata di mercoledì 24 maggio è stato pubblicato sui social un video che ritrae una donna in terra accerchiata da quattro agenti della polizia locale di Milano, tre dei quali si accaniscono su di lei con manganelli e spray al peperoncino mentre il quarto resta a guardare. Il video, realizzato da un residente della zona Bocconi, è immediatamente diventato virale per la brutalità dell’intervento degli agenti, apparentemente del tutto immotivata. Il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale) ha pubblicato un comunicato nel quale difende l’operato degli agenti, giustificando le loro azioni con il fatto che la donna avrebbe avuto degli atteggiamenti minacciosi prima di essere fermata, picchiata e ammanettata. Tuttavia, dalle immagini emerge un comportamento che pare più da picchiatori di strada che da tutori dell’ordine. Sul caso la procura di Milano ha aperto un’indagine per lesioni aggravate dall’abuso di pubblica funzione.

Il contenuto del video non sembra lasciare molto spazio a fraintendimenti. Le immagini mostrano come uno degli agenti riesca a far cadere la donna e, mentre questa si trova in terra, un secondo (che si trova alle sue spalle) le da una manganellata sulla testa. A quel punto il collega le spruzza in faccia, da una distanza di pochi centimetri, dello spray al peperoncino, mentre la donna cerca di ripararsi il viso con le braccia. Mentre si trova ancora in questa posizione, in terra, con il viso coperto, un altro agente la colpisce al fegato con un manganello. A quel punto la donna alza le mani in segno di resa e si toglie gli occhiali. Un poliziotto cerca allora di metterla pancia a terra e, dal momento che lei oppone resistenza, un collega la colpisce in piena fronte con una terza manganellata. Uno degli agenti la prende quindi per i capelli, mentre un altro le assesta un calcio alle gambe per farla definitivamente sdraiare pancia a terra. Il video si interrompe a questo punto.

Secondo la ricostruzione [1] del SULPL, la donna (secondo quanto riportato, una transessuale sieropositiva) avrebbe importunato dei bambini davanti una scuola nei pressi del parco Trotter e per questo motivo sarebbe stato richiesto dai genitori l’intervento delle forze dell’ordine. La donna avrebbe urlato di essere sieropositiva e sputato contro gli agenti e avrebbe anche aggredito quelli che avevano cercato di farla salire in auto per portarla in centrale.

Quanto accaduto prima del pestaggio della donna, tuttavia, non ha alcuna rilevanza. Non al fine di giustificare l’operato di quattro agenti di polizia che sembrano abusare del proprio diritto a utilizzare la forza in caso di necessità, con fini che paiono più vendicativi che di tutela dell’ordine pubblico. Nonostante ciò, il SULPL insiste nel dichiarare che “non è stata perpetrata violenza alcuna da parte dei colleghi”.

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha definito l’accaduto come «un fatto veramente grave» e la procura di Milano ha aperto un fascicolo di indagine per lesioni aggravate dall’abuso di pubblica funzione. Gli agenti coinvolti, intanto, sono stati distaccati ai servizi interni, ha fatto sapere [2] l’assessore alla sicurezza di Milano Marco Granelli. Anche la deputata Ilaria Cucchi ha commentato [3] l’accaduto, dichiarando che «Legittimare questi comportamenti con altri fatti precedenti è indegno di un Paese democratico e coerente con la cultura della violenza come vendetta, ammesso che sia vero. Quel che vedo è una violenza reiterata da quattro uomini contro una donna a terra ed inerme. È questo che dobbiamo aspettarci dalle nostre forze dell’ordine? Chi prova a sostenerlo commette reato di oltraggio alla Pubblica Autorità».

[di Valeria Casolaro]