- L'INDIPENDENTE - https://www.lindipendente.online -

Food & Science Festival: gli sponsor impresentabili dell’evento sull’alimentazione

Il conflitto di interessi regna sovrano in molti eventi dedicati ai temi del cibo e della sostenibilità , quasi sempre e con poche eccezioni. È tutt’altro che insolito trovare appuntamenti pubblici che promettono di approfondire temi importanti sulla salute, l’alimentazione e l’ambiente che sono in realtà finanziati da grandi aziende che hanno impatti negativi su questi ambiti e sono pieni di relatori a libro paga delle aziende stesse. È ad esempio il caso del Food & Science Festival [1], un appuntamento importante di divulgazione scientifica che si svolge a Mantova dal 19 al 21 maggio. Un appuntamento particolarmente sfacciato da questo punto di vista, dove a parlare di sostenibilità ambientale, di agricoltura responsabile e di salute alimentare si alterneranno esponenti delle multinazionali della chimica agricola, dell’agricoltura e delle grandi aziende di allevamenti intensivi.

Il Food & Science Festival è comunicato come un evento che intende affrontare e approfondire in maniera creativa e accessibile le tematiche legate alla scienza della produzione e del consumo del cibo. L’evento miscela divertimenti e divulgazione scientifica nel centro storico di Mantova con l’intendo di creare dei luoghi di incontro, dibattito, divertimento e apprendimento. Nelle parole stesse degli organizzatori si tratta di “un nuovo modo di raccontare il territorio che mette assieme scienza e piacere, agricoltura e cultura”. Un evento tra il ludico e l’impegnato dove si rischia evidentemente di confondere i cittadini tra divertimento, aperitivi e conferenze tematiche tenute da improbabili oratori.

Questo festival di 3 giorni infatti è promosso da Confagricoltura Mantova e gode del patrocinio di partner istituzionali pubblici e statali come il ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, la Regione Lombardia, il Comune di Mantova, la Camera di Commercio di Mantova, il Consiglio nazionale delle Ricerche, la Società italiana di genetica agraria, la Confcommercio Mantova, e la Confesercenti Mantova. Parliamo dunque di grossi patrocini pubblici, che dovrebbero essere, questo si che è ovvio, in prima linea per quanto riguarda le strategie di cambiamento e miglioramento in fatto di clima e Ambiente (e cibo). Questi enti appena citati forniranno la struttura e impalcatura del festival, ovvero gli spazi, l’organizzazione e la gestione pratica del calendario degli eventi proposti.

Poi però occorrono i partner finanziatori, colore che sgancino i soldi per tutta l’organizzazione da mettere in campo, per pagare gli spazi, i servizi di catering, le attività didattiche e altro ancora. Ed è qui che purtroppo arriva la mia amara constatazione: anziché vedere la presenza di partner e sponsor del settore delle energie rinnovabili, delle aziende alimentari etiche e attente alla riduzione di sprechi e inquinamento ambientale, ecco che troviamo invece multinazionali della chimica agricola e dell’agricoltura e allevamento industriale intensivo. Gli sponsor finanziatori sono infatti elencati sul sito del Festival e sono i seguenti, tutti assolutamente fuori luogo per un contesto di questo genere: 

Sponsor e partner fissi da 7 anni

Tutti questi sponsor sono partner dell’evento di Mantova per il 7° anno consecutivo, ovvero fin dal primo appuntamento. Un fatto che rende evidente come la commistione tra bene pubblico e interessi privati sia alla base stessa dell’evento. 

Scrutando poi nel dettaglio tutto il programma dell’evento, si vede la partecipazione anche di enti, fondazioni o aziende che sebbene apparentemente siano in prima linea per la prevenzione delle malattie e dei tumori, si mischiano però in questo Festival con le grandi multinazionali che sono ritenute dal mondo scientifico una parte non residuale del problema ambientale, dell’inquinamento e dell’aumento delle patologie tumorali. Ad esempio la Fondazione Umberto Veronesi [5], che si occupa di ricerca e prevenzione dei tumori attraverso l’educazione alla salute, svolgerà all’interno del Festival, il giorno 19 Maggio alle ore 09:00, un progetto didattico interattivo per le scuole chiamato «Io Vivo Sano Alimentazione e Movimento», che si propone di promuovere la sana alimentazione e il movimento come strumenti di prevenzione primaria, attraverso una serie di attività ludiche interattive. Il laboratorio, della durata di 90 minuti, per le scuole primarie e secondarie di primo grado, si compone di tre attività, condotte da un divulgatore scientifico, mentre per le famiglie durerà 50 minuti e prevederà 2 attività principali, sempre guidate dal divulgatore scientifico. Sarebbe interessante verificare, all’interno di questo laboratorio didattico e interattivo, che tipo di cibi o merenda verrà proposto ai bambini che parteciperanno. Sarà frutta biologica oppure Parmigiano Reggiano da allevamenti intensivi convenzionali? Una domanda che lascia il campo a molte riflessioni, appunto.

[di Gianpaolo Usai]