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Il governo ritira l’emendamento che sbloccava i fondi per l’edilizia studentesca

Le proteste studentesche [1] per l’emergenza abitativa hanno fatto correre ai ripari il governo Meloni che ha deciso di sbloccare dei fondi per gli alloggi degli studenti. Durante il processo di conversione in legge del decreto sulla Pubblica amministrazione è stato presentato un emendamento che stanziava 660 milioni per l’emergenza. Qualche ora fa, mentre in tutta Italia si formalizzavano i risultati [2] delle amministrative, la maggioranza ha deciso di ritirare l’emendamento perché «rischiava di essere dichiarato inammissibile» a causa dell’estraneità all’oggetto della discussione. Il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, il forzista Nazario Pagano, ha dichiarato che la misura verrà ripresentata in settimana al decreto omnibus relativo a Inps, Inail ed Enti Lirici, accompagnando così l’avvicinamento ai ballottaggi delle amministrative, previsti per il 28 e 29 maggio.

La risposta dell’esecutivo Meloni al caro affitti per gli studenti tarda ad arrivare. Tra retorica e propaganda elettorale, il governo ha annunciato la scorsa settimana l’intenzione di destinare 660 milioni di euro per gli alloggi studenteschi. La misura è prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ed è stata introdotta in Italia dall’articolo 25 del decreto-legge [3] n. 144 del 2022 (governo Draghi). In quell’occasione, ci fu l’opposizione della Commissione europea che denunciò la possibile presenza di aiuti di Stato. Il governo Meloni ha così definito l’ultimo emendamento in seguito a «un’interlocuzione con Bruxelles che ha consentito di escludere la natura di aiuti di Stato» degli interventi previsti.

La protesta studentesca contro il caro affitti è iniziata [1] a maggio con una tenda piazzata da Ilaria Lamera davanti al rettorato del Politecnico di Milano. Da quel momento, la mobilitazione si è diffusa a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale. A Milano, i militanti di Potere al Popolo, Usb e Cambiare Rotta dormono accampati davanti a Palazzo Marino da venerdì scorso. Nella stessa città, resiste la tendopoli in piazza Leonardo Da Vinci, di fronte al Politecnico, dove ogni notte restano attive una decina di tende, occupate da studenti, cittadini comuni e componenti di associazioni universitarie. In Toscana, le tende continuano a moltiplicarsi di fronte alle sedi universitarie di Pisa, Firenze e Siena. Nel frattempo, a Roma, gli studenti hanno ottenuto un tavolo con il Ministero dell’Istruzione e del Merito.

[di Salvatore Toscano]