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(Monthly Report n. 22) Il futuro nel piatto: come cambierà l’alimentazione di domani

È uscito il ventiduesimo numero del Monthly Report, la rivista de L’Indipendente che ogni mese fa luce su un tema che riteniamo di particolare rilevanza e non sufficientemente trattato nella comunicazione mainstream. Il futuro nel piatto: questo il titolo del nuovo numero, all’interno del quale prendiamo in esame rischi e benefici inerenti le innovazioni nel mercato alimentare – come carne sintetica e farina d’insetti – e a sondare quali possano essere le alternative al sistema di produzione intensivo, sempre più deleterio e insostenibile per il nostro pianeta. Il numero è disponibile in formato digitale e cartaceo per gli abbonati ed ora anche per i non abbonati (a questo link [1]).

L’editoriale del nuovo numero: Un sistema da cambiare 

Secondo la definizione che ne dà il dizionario De Mauro un conservatore è colui che desidera il “mantenimento dell’ordinamento costituito, difendendo la tradizione
e opponendosi alle innovazioni”. Una posizione naturalmente legittima, ma che quando si parla di alimentazione diventa assai scivolosa. Anche solo definire cosa sia la tradizione in campo alimentare è infatti impresa molto meno ovvia di quanto si possa credere. Basti pensare che l’alimento simbolo della nostra cucina nel mondo, la pizza, era sconosciuto a tutti gli italiani che non vivessero a Napoli e dintorni fino agli anni ’50; oppure che l’emblema stesso della gastronomia romana, la pasta alla carbonara, è in realtà una ricetta inventata non più di un’ottantina di anni fa combinando gli alimenti presenti nella razione dei militari americani di stanza nella capitale. La verità è che ad aver reso così ricca la cucina italiana è stata l’audacia creativa del mescolare ingredienti provenienti da culture differenti, non certo la stretta osservanza della tradizione custodita nei ricettari di famiglia.

L’ordinamento costituito attualmente dominante dal punto di vista alimentare è invece composto da un manipolo di grandi aziende della produzione e della distribuzione che riempiono il mercato di carne proveniente da enormi allevamenti intensivi, dove gli animali vivono in gabbia, riempiti di antibiotici e sottoposti a sofferenze atroci; di verdure provenienti da monocolture che rendono sterili i terreni e minano la biodiversità offrendo in cambio prodotti poco saporiti, non molto nutrienti e da lavare accuratamente per eliminare i pesticidi; di cibi pronti ultraprocessati, resi desiderabili alla vista e al palato da coloranti e aromi aggiunti. Questo è il sistema alimentare dentro il quale la gran parte di noi vive, diretta emanazione di una globalizzazione neoliberista che dal punto di vista della produzione alimentare – come da ogni altro – si è dimostrata ecologicamente distruttiva e salutarmente pericolosa, oltreché socialmente insopportabile visto che, a fronte della devastazione provocata, non riesce nemmeno lontanamente ad assicurare cibo sufficiente, nutriente e sano a tutti i popoli della Terra.

A ben guardare non c’è nulla da conservare: si tratta di un modello da abbattere, per la salute nostra, per quella del pianeta e per un rispetto minimo del concetto di benessere animale. Come superarlo? Le élite finanziarie e le multinazionali fanno il loro mestiere, spingendo verso la carne sintetica, i nuovi ogm e in generale verso un modello che rafforzi ulteriormente il loro controllo sulla filiera e le loro possibilità di guadagno. Ma sempre più forte si leva anche la voce di chi sostiene che a cambiare deve essere il sistema produttivo nel suo complesso e non solamente i suoi ingredienti. Anche i piccoli allevatori e agricoltori – nel nord come nel sud del mondo – fanno il loro mestiere continuando ostinatamente e tra mille difficoltà a dimostrare che un altro modello è possibile. Nel mezzo ci siamo noi, milioni di consumatori che con le proprie scelte hanno la possibilità di decidere cosa mangiare e quindi di indirizzare il mercato e le politiche alimentari. Un consumo critico e consapevole è la vera arma per decidere e incidere.

L’indice del nuovo numero

Il mensile, in formato PDF, può essere acquistato (o direttamente scaricato dagli abbonati) a questo link: https://www.lindipendente.online/monthly-report/ [1]