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L’Esercito italiano fa propaganda bellicista in un centro commerciale di Catania

Al centro commerciale Porte di Catania sta andando in scena una dieci giorni di mostre, esercitazioni pratiche, esposizioni di mezzi operativi e sistemi d’arma e vari stand informativi organizzata dall’Esercito italiano, in partnership con il CAI, Club Alpino Italiano. Il titolo, “Mira al tuo futuro“, è tutto un programma, così come la locandina dell’iniziativa, che mostra nove soldati sorridenti in tenuta mimetica. Alle loro spalle, tre bandiere: quella italiana, quella dell’Unione Europea e, ovviamente, quella della NATO. Il tutto è corredato dagli hashtag #noicisiamosempre, #alserviziodelPaese e #EsercitodegliItaliani.

La kermesse è ufficialmente partita [1] venerdì scorso e si protrarrà fino al 21 maggio. “A disposizione di tutti vari stand con informazioni e materiale illustrativo per conoscere al meglio l’Esercito Italiano e le sue prospettive lavorative“, spiegano sul sito del centro commerciale gli organizzatori, che parlano di “un’ottima occasione per trascorrere una giornata di shopping tra negozi, servizi, relax senza perdere l’opportunità di partecipare a questo appuntamento a cura delle Forze Armate del nostro Paese”.

Il target dell’iniziativa è, specificamente, quello delle scuole di ogni ordine e grado. Tra i primi a rispondere positivamente all’invito ci sono gli alunni delle classi IV dell’Istituto di Istruzione Superiore “Redi” di Paternò, in provincia di Catania. Come ha riportato [2] il giornalista d’inchiesta Antonio Mazzeo, Giuseppa Morsellino, preside della scuola, in proposito ha diramato una circolare in cui ha comunicato che “nell’ambito delle attività di orientamento in uscita […] alcuni studenti delle classi sopramenzionate si recheranno, con un pullman messo a disposizione dall’organizzazione, a Catania presso il Centro commerciale Porte di Catania per ricevere informazioni sull’attività dell’Esercito e dettagli sulle modalità di partecipazione ai concorsi per arruolarsi”. Ad unirsi sono stati anche gli studenti dell’orchestra dell’IIS “Redi”, nonché un gruppo di ragazzi provenienti dalla sede distaccata di Biancavilla.

Il “Redi” è una delle sette scuole siciliane che, lo scorso febbraio, ha firmato un accordo quadro con il Comando del 41° Stormo dell’Aeronautica Militare italiana per permettere agli alunni di effettuare il tirocinio dell’alternanza scuola-lavoro negli hangar di manutenzione velivoli presenti nella base militare di Sigonella. Sempre al “Redi”, solo tre settimane fa, è intervenuta per un convegno sul cyberbullismo Vanessa L.B. Balajadia, “un’esperta informatica militare” in forza al reparto di US Air Force di stanza a Sigonella, in cui si seguono operazioni di intelligence nell’area del Mediterraneo e del Mar Nero. La relatrice è stata accompagnata dal dott. Alberto Lunetta, referente del progetto di prossimità della NAS americana chiamato “Community Relations”.

Ad opporsi alla partecipazione studentesca all’iniziativa “Mira al tuo futuro” sono stati i Cobas Scuola Catania, appoggiati dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole. In una lettera inviata ai presidi catanesi, la professoressa Teresa Modafferi, rappresentando entrambe le associazioni, ha scritto: “Riteniamo decisamente sbagliato questo invito, in primo luogo perché iniziative come queste contribuiscono a nascondere il vero scopo delle forze armate che è quello di partecipare a missioni di guerra fornendo truppe, intelligence e tecnologia sui campi di battaglia, cosa ancora più grave dopo l’invasione russa dell’Ucraina, in presenza di una guerra che provoca centinaia di morti e sta distruggendo un intero territorio”. In particolare, Cobas e Osservatorio si scagliano contro la “campagna acquisti sempre più invasiva che invita i giovani ad intraprendere un percorso di futuro garantito in un territorio, la Sicilia, dove il tasso di abbandono scolastico si è attestato al 21,2% e la disoccupazione giovanile al 22%”, ricordando come le normative scolastiche impongano che “ogni attività didattica esterna sia coerente con il lavoro curricolare e la programmazione”.

Intanto, in Sicilia, i piani per la “militarizzazione” non si fermano solo all’ambito educativo-culturale. L’8 maggio 2023, nel piccolo centro di Sperlinga (Enna), è stato infatti sottoscritto un accordo per la costruzione di un hub logistico addestrativo dell’Esercito italiano in un’area che si estende nel territorio dei comuni di Gangi, Nicosia e della stessa Sperlinga. L’obiettivo è quello di “consentire, nei prossimi trent’anni, lo svolgimento di attività logistiche ed esercitazioni tattiche militari”. Oltre ai sindaci dei tre comuni, hanno firmato il patto i generali Maurizio Angelo Scardino, comandante dell’Esercito in Sicilia, e Guseppe Taffuri, comandante della Brigata Meccanizzata “Aosta”.

Secondo gli amministratori, l’accordo prevede che “tutti i mezzi utilizzati dall’esercito si muoveranno lungo itinerari prestabiliti di accesso all’area di condotta delle attività addestrative, avendo cura di non produrre danni alle infrastrutture ed al territorio; eventualmente l’amministrazione militare si impegna al ripristino di ogni eventuale alterazione provocata nel corso delle attività addestrative e alla delimitazione dell’area interessata alle attività”. In vista della perlustrazione delle aree che verranno occupate dall’hub, sono attesi a Sperlinga entro il prossimo 19 giugno un centinaio di militari. Ad oggi, ricorda [3] Mazzeo, non è però stato prodotto “alcuno straccio di studio di valutazione degli impatti ambientali e socio-economici dei futuri impianti militari”.

[di Stefano Baudino]