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“Siamo cittadini, non sudditi delle multinazionali”: la protesta di Sulmona contro la SNAM

I cittadini di Sulmona sono tornati a protestare contro la costruzione del metanodotto SNAM, il quale dovrebbe estendersi per oltre 169 km tra le città di Sulmona e Foligno e dovrebbe “incrementare la capacità di trasporto del gas” proveniente dal Sud Italia. Cittadini e Comitati, riportando dati di studi realizzati dalla stessa SNAM, hanno tuttavia sottolineato come i benefici della sua messa in piedi siano di fatto nulli, a fronte di un potenziale immane danno ad una zona ricca di fauna (comprese specie a rischio estinzione) e ad alto valore paesaggistico ed archeologico. Per tale motivo, i cittadini hanno anche sollecitato i Comuni delle Regioni coinvolte a presentare ricorso al TAR del Lazio, affinché la messa in piedi del metanodotto sia sospesa.

Il metanodotto costituisce uno dei cinque tratti funzionalmente autonomi della Linea Adriatica il quale, secondo quanto specificato [1] nel decreto di autorizzazione del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE), “consentirà di incrementare le capacità di trasporto del gas proveniente dai punti di entrata della rete nazionale ubicati nel Sud Italia nonché il potenziamento delle reti locali esistenti, l’aumento della flessibilità del sistema e un ulteriore miglioramento del livello di affidabilità per la fornitura, assumendo una valenza strategica per il sistema nazionale di trasporto del gas”. L’opera, il cui via libera è stato concesso dal MASE lo scorso 30 novembre, è considerata da governo e SNAM “strategica” in quanto favorirebbe la “diversificazione delle fonti e delle rotte di approvvigionamento energetico”, un leit motiv impiegato di frequente dal governo per autorizzare la costruzione di impianti energetici in varie zone del territorio: un esempio su tutti, il caso del rigassificatore [2] di Piombino.

Ed esattamente come a Piombino, i cittadini abruzzesi da mesi si oppongono all’inizio degli scavi. L’ultima iniziativa risale al 1° di aprile, quando [3] un centinaio di persone si sono ritrovate per un sit-in di fronte ai cancelli del cantiere, con bandiere e striscioni recanti slogan contro SNAM e il metanodotto. In una nota, i Comitati sottolineano innanzitutto l’inutilità dell’opera, riportando come la rete metanifera italiana sia “già sovradimensionata” e come i consumi siano destinati a “scendere ulteriormente”, rendendo di fatto inutili ulteriori infrastrutture di approvvigionamento del gas. “Mentre l’amministrazione comunale, a pochi giorni ormai dalla scadenza dei termini, continua a tentennare sulla presentazione del ricorso contro il metanodotto e mentre c’è chi, poco dignitosamente, si butta ai piedi della Snam per mendicare qualche briciola del succoso appalto da 2 miliardi e 400 milioni di euro che ingrasserà le casse della multinazionale, noi riteniamo che la partita sia ancora aperta e continueremo a batterci fino alla fine contro un’opera che rappresenta non solo un crimine economico ma anche un crimine contro l’ambiente e contro il nostro pianeta” riportano [4].

L’area di Casa Pente sulla quale sorge il cantiere, infatti, è di grande interesse paesaggistico, storico ed archeologico. “È vicina a Pacentro, uno dei borghi più belli d’Italia, ed è all’ingresso del Parco nazionale della Maiella; rappresenta un importante corridoio faunistico per l’Orso bruno marsicano, specie ad altissimo rischio di estinzione ed è classificata, come l’intera Valle Peligna, di massimo rischio sismico. Nel sito è stata individuata dalla stessa Snam un’antica costruzione risalente all’epoca romana o italica e prima di decidere qualsiasi attività relativa alla costruzione della centrale dovranno essere effettuati gli scavi archeologici per accertare la natura dei reperti ivi sepolti da oltre duemila anni”. Al punto che già diversi anni fa SNAM ne ipotizzava la delocalizzazione in altro punto.

I Comitati hanno sollecitato 26 Comuni di Abruzzo, Umbria, Marche e Lazio a presentare ricorso al tribunale del TAR del Lazio, affinché la realizzazione dell’opera sia sospesa. Al momento, nessuno di essi si è ancora deciso a fare questa mossa. Nel frattempo, al sit-in, il cui svolgimento era stato annunciato con largo anticipo, non si è presentata alcuna personalità politica.

[di Valeria Casolaro]