venerdì 29 Marzo 2024

Puglia: oltre 200mila firme per liberare Riù, “il gorilla triste”

Riù è un gorilla che è stato catturato in Africa quando era solo un cucciolo. Dal 1994 vive nello zoo Safari di Fasano e dal 2008 – anno della morte di Pedro, suo compagno di sventure – è al centro delle attenzioni degli animalisti che chiedono per lui una vita migliore: “Ora dopo tanti anni è ormai anziano, rassegnato e infelice, così infelice da essere chiamato il gorilla triste.” Tra questi l’associazione Meta Parma che ha lanciato la petizione “Salviamo Riù il gorilla triste” su Change.org per liberarlo. In pochissime ora l’esposto ha superato le 50.000 firme e oggi sono diventate 215.000. Meta Parma ha chiesto l’intervento della Regione Puglia con l’obiettivo di restituire una vita dignitosa all’anziano gorilla, catturato da cucciolo e rinchiuso da tutta la sua vita.

Quanto segue è il testo della PEC inviata da Meta Parma alla Regione Puglia, con allegate le 215.000 sottoscrizioni.

“Al Presidente della Regione Puglia e all’attenzione del Consiglio Regionale e Giunta Regionale. Egregio Signor Presidente, scrivo per chiedere il Suo intervento per la questione dell’anziano gorilla Riù rinchiuso in uno zoo pugliese, e in allegato consegno le oltre 200.000 firme dei cittadini che hanno firmato per chiederne la liberazione. Riù è chiamato “il gorilla triste” per la sua condizione di reclusione, non tanto per la solitudine in cui vive da circa quindici anni. Riù infatti è rinchiuso da tutta la sua vita, da quasi cinquant’anni, e non ha mai del tutto accettato di dover rinunciare alla sua libertà per essere utilizzato come attrazione. Riù è stato catturato nel lontano 1975 in Africa, portato via dalla sua terra,  lontano dalla sua mamma e dalla sua famiglia. Era un cucciolo quando è stato rapito, aveva una mamma che amava e non ha più rivisto, probabilmente è stata anche uccisa per riuscire a portarlo via da lei. Riù era  piccolo, aveva soltanto un anno, è stato incatenato, imprigionato, piangeva disperato e urlava spaventato durante la cattura, ma non hanno avuto pietà. Era un cucciolo di primate, era un bambino, hanno ucciso la mamma davanti ai suoi occhi e lo hanno tolto all’Africa per portarlo in Italia, come un prigioniero, come uno schiavo. Riù è rinchiuso nello zoo Safari di Fasano, in un recinto di vetro. Riù ha visto la vita passargli davanti attraverso quei vetri, e poi andare via, mentre lui è sempre lì rinchiuso. Sente le risate, le provocazioni dei visitatori, ‘forza Riù batti i pugni’… risate… ci sono vari video che mostrano la sua situazione. Dicono che la sua non è una gabbia perchè i muri non sono di cemento ma di vetro, trasparenti, così che non vengano visti. Dicono che ora arriverà anche una compagna per il vecchio Riù, cioè una nuova gorilla da rinchiudere nel recinto. Riù è molto anziano, ha circa 49 anni e i gorilla in cattività vivono circa 50 anni, era l’ultimo gorilla rinchiuso in uno zoo italiano, chiediamo il suo intervento per evitare che quello che è successo a Riù si ripeta. La petizione che è stata firmata e che oggi consegno, ha chiesto la liberazione di un gorilla, non la reclusione di un altro gorilla.
Non vogliamo altri gorilla rinchiusi in Italia, chiediamo che la Regione Puglia eviti di far arrivare un altro grande primate nello zoo pugliese, tanto più che Riù vive rinchiuso da tantissimi anni ed è molto anziano. Quello che chiediamo invece per Riù è il suo riscatto di individuo libero, non in natura ovviamente perché ciò non è possibile, ma in qualsiasi altro luogo compatibile con il suo benessere e la sua dignità, cioè un rifugio, santuario o area protetta. Quello che vogliamo per Riù è che non venga più utilizzato come attrazione in uno zoo, almeno nei suoi ultimi giorni di vita. Riù è un gorilla, non una star da mettere in vetrina. Confidiamo nell’intervento della Regione Puglia per aiutare Riù e soprattutto per evitare che nello zoo pugliese venga rinchiuso un nuovo gorilla. A nessuna creatura dovrebbe essere tolta ingiustamente la sua vita o libertà, e ricordiamo che nello zoo pugliese sono rinchiusi circa 3.000 animali, tra cui addirittura due orsi polari. La libertà è un diritto di tutti, e noi oggi chiediamo che Riù possa riscattare la sua. In fede, Ruggiero Katia, referente associazione Meta Parma.”

[di Iris Paganessi]

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