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Bill Gates investe in birra acquisendo azioni dei principali marchi italiani

L’ultimo investimento del miliardario “filantropo” Bill Gates riguarda la birra: il magnate statunitense, infatti, ha acquistato il 3,76% delle azioni del colosso olandese Heineken per un totale di 902 milioni di dollari. Secondo un file depositato al regolatore olandese Afm, il fondatore di Microsoft ha comprato 6,65 milioni di azioni di Heineken Holding a titolo individuale e altri 4,18 milioni di azioni attraverso il Bill & Melinda Gates Foundation Trust. L’Autorità olandese per i mercati finanziari ha comunicato che le azioni sono state acquistate il 17 febbraio.  Gates ha acquistato le azioni dalla messicana Femsa, che stava vendendo le azioni di Heineken. La Bill & Melinda Gates Foundation, la fondazione di beneficenza lanciata dal miliardario e dalla sua ex moglie, non è stata immediatamente disponibile per un commento. Comprando le azioni di Heineken, Bill Gates avrà anche un parziale controllo su molti marchi di birra italiani, in quanto in Italia l’azienda ne controlla diversi, tra cui: Moretti, Ichnusa, Dreher, Messina e Baffo d’Oro.

Gates ha investito [1] nel settore della birra nonostante in passato abbia raccontato di non esserne un amante: «Quando mi ritrovo a qualcosa come una partita di baseball», aveva detto l’imprenditore in una sessione della chat Ask Me Anything del 2018 su Reddit, «bevo birra light per condividere almeno l’atmosfera con tutti gli altri bevitori di birra. Mi dispiace deludere i veri appassionati». La scelta è dettata ovviamente più da motivazioni speculative che dalla passione della birra e mostra come, nonostante l’interesse del magnate per l’economia green e i settori innovativi come quello della carne sintetica, il fondatore di Microsoft investa ancora in settori più “tradizionali”. Ma soprattutto dimostra come i miliardari internazionali – che costituiscono una percentuale esigua della popolazione mondiale – posseggano la maggioranza dei beni, delle aziende e delle risorse globali e ne dispongano a loro piacimento. Quasi tutte le principali aziende, multinazionali e società di servizi sono, infatti, possedute da grandi fondi d’investimento come Vanguard in cui miliardari come Gates detengono diverse quote. Oltre alla birra, interesse recente del fondatore di Microsoft sono diventati i terreni agricoli: ha acquisito [2], infatti, quasi 300.000 acri di terreno (circa 120.000 ettari, n.d.a) in diciannove zone degli Stati Uniti per un valore complessivo che si aggira intorno ai 700 milioni di dollari. Tradotto, mentre la classe media si impoverisce sempre di più, i “filantropi” accumulano enormi ricchezze diventando i monopolisti dei più importanti settori di sostentamento umano, dall’agricoltura alla salute. In questo contesto, nemmeno la birra è rimasta fuori dagli investimenti e dalle “smanie di dominio” di uno dei principali sostenitori dei vaccini e dell’identità digitale. Dal che si evince come anche le birre italiane siano finite nelle mani di aziende e investitori stranieri, tra cui ora si è aggiunto anche l’onnipresente Bill Gates.