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In Sicilia l’alternanza scuola-lavoro si farà anche alla base NATO di Sigonella

Nella mattinata di martedì 7 febbraio è stato siglato l’accorso quadro tra il 41° Stormo dell’Aeronautica Militare italiana, che ha sede nella base militare di Sigonella, e sette istituti scolastici della Sicilia orientale. In questo modo oltre 350 studenti potranno ora svolgere percorsi di alternanza scuola-lavoro (i cosiddetti percorsi di PCTO) all’interno della base militare NATO di Sigonella, dedicandosi in particolare alle attività di riparazione e manutenzione dei veicoli di guerra. L’iniziativa è stata immediatamente contestata dagli attivisti NoWar siciliani, dai sindacati di base del personale scolastico (tra i quali Cobas e Usb), dall’Arci Sicilia e dal Movimento No MUOS, che chiedono lo stop una volta per tutte alla militarizzazione della scuola.

Un’intesa simile in Sicilia era già stata siglata [1] con il Comando Militare dell’Esercito per l’anno scolastico 2021/2022. In questo modo l’Ufficio Scolastico Regionale intendeva modificare e ampliare l’offerta formativa, per potervi includere una varietà di attività da svolgersi tra i reparti dell’Esercito. Recentemente, inoltre, una polemica [2] simile era stata scatenata dopo che era emersa l’autorizzazione dello svolgimento di alcuni PCTO all’interno di aziende che producono armi. Al riguardo è stata anche presentata un’interrogazione parlamentare, rivolta dai senatori Ilaria Cucchi e Peppe De Cristofaro al ministro dell’Istruzione Valditara, che hanno espresso perplessità riguardo la sicurezza dei ragazzi destinati a questo tipo di percorsi e per la compatibilità di tali percorsi con quello etico e pedagogico proprio delle scuole.

A queste iniziative si va ora ad aggiungere [3] l’intesa con l’Aeronautica Militare, la quale procede in una direzione volta a una crescente normalizzazione della commistione tra ambiente scolastico e militare. I percorsi di alternanza scuola-lavoro, in quest’ultimo caso, verranno organizzati fra marzo e maggio di quest’anno. Arci Sicilia, la quale definisce quanto sta accadendo nell’isola “un’operazione di marketing comunicativo in grado di condizionare le coscienze e magari presentare tutto ciò come opportunità di sviluppo e lavoro”, ha dichiarato che “Non è pensabile che la scuola, che deve caratterizzarsi come luogo di costruzione di pace, di rispetto della Costituzione, di educazione alla cittadinanza, individui un ambiente di morte come sito privilegiato per avvicinare i giovani degli ultimi anni delle scuole superiori al mondo del lavoro”. Alle critiche si aggiunge anche l’Unione sindacale di base, che specifica come “Tutto ciò non accade per caso, e soprattutto accade in una Sicilia avamposto militare degli USA, della NATO e dello Stato italiano non solo nel Mediterraneo, come dimostra la guerra attualmente in corso in Ucraina e come aveva già dimostrato la guerra nei Balcani”.

La notizia arriva in contemporanea con l’annuncio [4] da parte di Washington di voler ampliare la base di Sigonella. In particolare, il Pentagono avrebbe affidato alla Environmental Chemical Corportation (ECC) di Burlingame, in California, un contratto da 20,2 milioni di dollari per ammodernare le vie di rullaggio e i piazzali della stazione aeronavale siciliana. Tutti segnali che non possono non far pensare a una progressiva militarizzazione in più ambiti della regione meridionale.

[di Valeria Casolaro]