- L'INDIPENDENTE - https://www.lindipendente.online -

Sfidare la cementificazione piantando alberi: la sfida di un gruppo di cittadini romani

Sono molte le mobilitazioni partite dai cittadini in difesa dell’ambiente, associazioni nate dove le istituzioni venivano a mancare, sia per difendere aree verdi [1] che alcuni vogliono rendere cementate che per la salute pubblica e il mantenimento di aree naturali cittadine e non. Nel caso dell’associazione di volontariato ambientalista Alberi in Periferia [2] l’intenzione è valorizzare e ampliare la presenza del verde nella città di Roma, attraverso azioni concrete realizzabili attraverso la cooperazione. Dal 2019 a oggi sono stati messi a dimora 1.5000 alberi che oltre a una “boccata di ossigeno” per le periferie della capitale italiana, sono esempio di stimolo alla partecipazione e alla socialità in contesti spesso degradati e dove si riscontrano dinamiche che portano all’emarginazione. Una collaborazione partita del basso; inizialmente per piantare alberi a terra in ricordo di alcune persone, poi arrivata a rinverdire diverse zone di Roma, unendo persone, altre realtà e associazioni tra loro, che rispondano allo stesso interesse oggi più che mai utile per la città e, in generale, per il Pianeta: il rispetto ambientale e la convivenza pacifica tra esseri umani e natura.

Partire da nuovi alberi piantati nelle zone urbane ed extra urbane di Roma, oltre a favorire l’aumento della biodiversità (tra gli obiettivi faticosamente trattati durante la COP15 [3]) dei servizi ecosistemici, l’assorbimento di CO2 e di PM (particolato), l’abbassamento della temperatura del suolo e dell’aria, il contrasto al consumo di suolo e dei problemi idrogeologici, come spiegano da Alberi in Periferia, è dimostrazione concreta di giustizia sociale e ambientale. “Fare rete” e creare sinergie con gli altri è fondamentale per i circa 15 volontari che fanno parte stabilmente di Alberi in Periferia, i quali dal 2019 hanno dato il via a 35 progetti; ogni attività non si limita alla messa a dimora delle piante, ma intende “Fare emergere le buone pratiche” perché la riforestazione necessita di conoscenze specifiche per essere efficace.

La formazione che permette per esempio di sapere quali specie potrebbero essere invasive invece che benefiche, è il punto di partenza che garantisce nuove utile conoscenze e, di fondamentale importanza, il mantenimento di ciò che è stato costituito. Azioni concrete che siano punti in movimento sorretti da uno spirito d’adesione perché, come recita lo slogan di Alberi in Periferia “Se vogliono il deserto, pianteremo partecipazione”. Coinvolgere la comunità del territorio oltre a contrastare la disgregazione sociale, permette inoltre un contatto col mondo naturale che giova alla salute fisica e mentale.

Uno dei progetti realizzati da Alberi in Periferia, ovvero il Vivaio Forestale la Fabbrica dell’Ossigeno situato nella località La Mistica, coinvolge infatti anche volontari e persone con fragilità. Il Vivaio Forestale ha già prodotto circa 2000 piantine e sarà in grado di farne nascere circa 4000 all’anno, le quali saranno poi utili per ulteriori attività di riforestazione urbana partecipata, oltre a essere donate ad altre associazioni e privati cittadini.

Vivaio forestale didattico e di comunità “Fabbrica dell’Ossigeno”; fonte: Alberi in Periferia

Sempre nell’area demaniale La Mistica nel V Municipio del Comune di Roma, Alberi in Periferia e l’associazione Retake&You hanno recentemente vinto il bando delle idee della Regione Lazio “Vitamina G”, [4] con il progetto Alberi in Rete, permettendo così la realizzazione di un frutteto agroforestale, cosiddetto food forest. Un ettaro di terra che letteralmente darà frutti, allo stesso tempo rigenerando il suolo. Oltre all’aspetto ambientale che permetterà di ricreare un micro-ecosistema, il bosco urbano ha finalità educative ed è raggiungibile da tutti. Importante sia socialmente che culturalmente, il progetto vede la partecipazione attiva di altre associazioni del territorio, comitati, scuole, cittadini, che presto potranno vedere nascere un’agorà nel centro del bosco per potere ospitare eventi culturali: un vero e proprio teatro che sorgerà tra alberi da frutto piantati e curati dalla comunità.

Food Forest, fonte: Alberi in Periferia

Sempre nel V Municipio della capitale italiana in un’area verde periferica da riqualificare, il Parco Somaini, sorge Il Piccolo Frutteto del Popolo, tra i primi progetti dell’associazione.
Sono in tutto 55 gli alberi da frutto tra gelsi, peri, sorbi e fichi che danno vita a un luogo
aperto a tutti, cosicché un luogo poco frequentato si trasformi in luogo d’incontro, con uno sfondo promotore di rispetto ambientale e coesione.

Piccolo Frutteto del Popolo, fonte: Alberi in periferia

L’obiettivo di Alberi in Periferia è ora quello di crescere e divenire “virale”, purché la bellezza della sinergia umana sorretta e spronata dalla cura per il territorio non rimanga una bella iniziativa isolata, ma un nuovo modo di vivere le città e percepire, conoscendo ed educando, la natura.

[di Francesca Naima]