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200 jet privati al giorno portano le élite a Davos per parlare di emergenza climatica

Alla vigilia della nuova edizione del Word Economic Forum arriva l’analisi dell’insostenibilità ambientale dell’appuntamento relativa all’anno 2022, quando i potenti della terra sono arrivati a Davos a bordo di jet privati per parlare – tra le altre cose – di emergenza climatica.

La [1] ricerca [1], condotta dalla società olandese di consulenza ambientale CE Delft su commissione di Greenpeace International, ha rivelato che il numero di voli effettuati con jet privati, da e per gli aeroporti intorno a Davos, durante la passata edizione del Forum è raddoppiato (1040 voli dal 21 al 27 maggio 2022), generando emissioni di CO₂ quattro volte superiori a quelle che, in media, sono attribuite a questo tipo di velivoli durante il resto dell’anno. In una sola settimana i jet privati in questione hanno prodotto CO₂ al pari delle emissioni medie di 350 mila automobili, nello stesso periodo di tempo. E tra i Paesi con il maggior numero di voli ci sono Germania, Francia e Italia.

“Le persone più ricche e potenti del pianeta si ritrovano a Davos per discutere a porte chiuse di questioni cruciali come la crisi climatica e le disuguaglianze, ma ci vanno usando la forma di trasporto più iniqua e inquinante: i jet privati”, ha dichiarato Federico Spadini di Greenpeace Italia, sottolineando l’ipocrisia che si nasconde dietro il WEF.

Stando a quanto riportato dalla ricerca – su 1040 jet privati – il 53% ha percorso tratte inferiori a 750 km, mentre il 38% ha percorso meno di 500 km, un tragitto facilmente percorribile in treno o in auto. Addirittura, il volo più breve registrato è stato di soli 21 km. Per quanto riguarda il Bel Paese, i voli da e per gli aeroporti italiani sono stati in totale 116, di cui 43 sotto i 250 km.

“In un momento in cui i governi chiedono alle famiglie di risparmiare energia e fare sacrifici, vietare i jet privati sarebbe un segnale importante di impegno verso una reale transizione energetica che metta fine all’era dei combustibili fossili. L’80% della popolazione mondiale non ha mai preso un aereo, ma soffre comunque le conseguenze delle emissioni che alterano il clima. Se il Forum di Davos volesse davvero dimostrare impegno nel raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi dovrebbe, una volta per tutte, mettere fine all’ipocrisia e all’inaccettabile spreco di energia dei voli privati. Per questo – ha concluso Greenpeace – chiediamo al governo italiano di vietare i jet privati e gli inutili voli a corto raggio, in modo da poter garantire un futuro verde, giusto e sicuro per tutti e tutte.” 

[di Iris Paganessi]