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Al Ministero dei Trasporti è sparito l’archivio sulle stragi e gli anni della strategia della tensione

Al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono spariti i documenti riguardanti il periodo più sanguinoso delle stragi, compreso tra il 1968 e il 1980. In particolare, a mancare è tutta la documentazione del ministro e del suo Gabinetto. La conferma arriva direttamente dalla sottosegretaria del Mit Fausta Bergamotto (FdI) la quale, rispondendo a un’interrogazione parlamentare, ha ammesso che, anche a seguito delle ispezioni effettuate da delegazioni del ministero stesso, della documentazione non vi è traccia.

A denunciare il fatto era stata la presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, Daria Bonfietti, in un articolo [1] redatto per il manifesto, nel quale sottolineava come «ci si trovi totalmente fuori da ogni applicazione della legislazione esistente sulla conservazione e trasmissione agli Archivi di Stato della documentazione delle Amministrazioni Pubbliche». L’emersione di un fatto di tale gravità arriva al termine di un percorso, iniziato nel 2014 grazie a una direttiva di Renzi, di desecretazione dei documenti relativi alle stragi avvenute tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’80 e che aveva già dimostrato «l’inadeguatezza del materiale reso disponibile» dai ministeri. «Bisogna ricordare – aggiunge Bonfietti – che l’insufficienza della documentazione è sempre stata al centro delle critiche e delle denunce delle Associazioni, ed è stato negli anni la causa del contendere all’interno del Comitato nei confronti con le Amministrazioni. Una continua disputa-scontro tra carte mancanti, elenchi di nominativi non consegnati, carte clamorosamente censurate, intere parti coperte con vistose cancellature proprio nel momento della loro desecretazioni».

Bonfietti cita quindi un documento del 12 ottobre 2022, ovvero la relazione [2] annuale del Comitato consultivo sulle attività di versamento all’Archivio Centrale dello Stato. All’interno del documento si legge che, tra i vari sottogruppi che compongono il Comitato, quello che “ha dovuto affrontare maggiori problematiche è stato quello relativo al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. I versamenti effettuati da quest’ultimo negli anni presentano una sostanziale lacunosità sia per la scarsità di documenti versati sia per la totale assenza di documentazione coeva alle stragi interessate dalla Direttiva del 2014. Queste problematiche non derivano certo da una mancanza di collaborazione ma sono imputabili spesso a una scarsa cura nei decenni trascorsi nella conservazione, gestione e ordinamento degli archivi di deposito da parte delle Amministrazioni”, dovuto alle frequenti trasformazioni istituzionali avvenute negli anni che hanno comportato il continuo spostamento del materiale e “dispersioni o perdita di fonti rilevanti per la ricerca storica”.

Vista la gravità di quanto emerso, sono state mosse verso il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, alcune interrogazioni parlamentari. All’ultima di queste, sottoposta [3] dal deputato Luigi Marattini (Italia Viva), la sottosegretaria Bergamotto ha risposto confermando la sparizione della documentazione. Il Mit, riferisce Bergamotto, ha effettuato un sopralluogo «da parte di una delegazione mista di personale del ministero e dell’Archivio di Stato presso l’Archivio di deposito di Ciampino, in esito al quale non è stata rinvenuta alcuna documentazione afferente agli avvenimenti di interesse del Comitato né atti secretati. Analogamente, i responsabili degli archivi di Pomezia e di Cesano hanno escluso la presenza nelle loro strutture di detta documentazione». Alcuni sopralluoghi sono stati effettuati anche da una Commissione istituita appositamente dal ministero il 13 settembre 2022 (la «Commissione per la sorveglianza e lo scarto degli atti di archivio del Gabinetto e degli uffici di diretta collaborazione») e incaricata di «attività di sorveglianza sulla documentazione del patrimonio documentale del Gabinetto dell’On. ministro e degli uffici di diretta collaborazione», oltre che di ricostruzione degli archivi. I lavori della Commissione, per il momento «ancora in corso», non hanno prodotto risultati differenti da quanto rilevato dal Comitato.

«Che non sia stato trovato nulla è qualcosa che meriterebbe una riflessione, perché in quegli anni le infrastrutture di trasporto sono state oggetto di attentati in questo Paese. Sarebbe un po’ strano se il ministero competente non avesse documentazione in merito a stazioni che vengono fatte saltare in aria o aerei che cadono» ha replicato il deputato Marattini. Come sottolineato da Bonfietti, la situazione attuale non permette in alcun modo nemmeno di conoscere le indicazioni del ministero riguardo agli eventi stragistici e lascia un enorme buco nero proprio in quelli che sono gli anni più violenti della storia contemporanea del nostro Paese.

[di Valeria Casolaro]